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C'è un'isola dei pupi in Sicilia: a Palermo sono bassi, a Catania pesano fino a 35 chili

Vi portiamo in un piccolo paesino a due passi da Palermo dove si cela un'autentica chicca. La visita è un vero viaggio nella tradizione siciliana del teatro di figura

  • 25 dicembre 2022

Pupi siciliani

Se chiedete informazioni su Mezzojuso, probabilmente la prima cosa di cui vi parleranno è il Mastro di Campo, pittoresca rappresentazione ricca di personaggi, che si rinnova la domenica di Carnevale e che si può conoscere tutto l'anno nel piccolo museo dedicato.

Poi vi diranno che ci sono due belle chiese, affiancate sulla piazza principale, che slanciano verso il cielo i loro campanili quasi gemelli, e una preziosa biblioteca che nel monastero basiliano perpetua una tradizione di antica cultura bizantina.

Pochi però sanno che fra le casette e i vicoli del centro storico, proprio a pochi passi dalla piazza, si cela un'autentica chicca.

L'Isola dei Pupi, che compie dieci anni proprio nel 2023, è il piccolo museo che ospita la raccolta di pupi siciliani creata da Biagio Bonanno in una vita di appassionato collezionismo.

Oltre 300 pezzi provenienti da ogni angolo dell'isola, che Bonanno ha acquistato nel corso degli ultimi trent'anni da diversi pupari (fra gli altri i Mancuso, i Cuticchio, i Giarratano da Palermo, e i Macrì di Acireale) e portato qui, in questo mini museo ottenuto dalla ristrutturazione di una scuderia.
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La visita è un vero viaggio nella tradizione siciliana del teatro di figura, con i pupi di scuola palermitana e quelli provenienti da Catania.

La differenza sta anzitutto nella dimensione: i primi sono alti meno di un metro e pesano circa cinque chili, i secondi possono arrivare a un metro e trenta e pesare fino a 35 kg. Inoltre i pupi palermitani possono articolare le ginocchia e sguainare la spada, laddove i catanesi hanno le gambe rigide e la spada sempre in pugno.

Sono tutti pupi antichi, ricercati con attenzione, con tanti dettagli preziosi come gli occhi di vetro o gli scudi finemente cesellati. Non manca naturalmente il teatro dove Bonanno invita regolarmente pupari a esibirsi con le storie di Orlando e Rinaldo.

Il teatro, peraltro, ha un valore particolare perché è quello della famiglia Munna dove il giovanissimo Bonanno, assistendo per la prima volta a uno spettacolo di pupi, si innamorò definitivamente di questa forma d'arte. Quando la famiglia smise l'attività, acquistare il teatro fu per lui una questione di cuore.

Oltre ai pupi siciliani, nel museo sono esposte anche alcune marionette provenienti da altre parti del mondo, dalla Tunisia alla Thailandia, da Napoli a Praga, nonché delle antiche ombre di Giava e degli scenari di Giovanni Salerno.
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