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Dietro le quinte di "Palermo sospesa": il film sul Festino di Santa Rosalia (che non c'è)

Minimalista ma fedele alle tradizioni: dopo la proiezione del film un singolo fuoco d'artificio in osservanza alle misure di prevenzione del Covid-19

  • 9 luglio 2020

Un'immagine delle riprese del film "Palermo sospesa" per il Festino di Santa Rosalia 2020

Si intitola "Palermo sospesa - c'è il Festino che non c'è" il film che racconterà il Festino del 2020, l'omaggio a Santa Rosalia per un "Festino che non ci sarà" fisicamente a causa della pandemia.

La produzione del film, infatti, rappresenta l'unico atto di celebrazione pagana alla Santuzza che coinvolgerà fedeli e devoti ma a distanza, con una distibuzione totalmente gratuita da parte del Comune di Palermo che ne detiene i diritti d'autore.
Niente spettacoli quest'anno, processioni, performance d'artisti lungo il Cassaro e ancora niente babbaluci, mellone e niente fuochi d'artificio.

Le riprese di "Palermo sospesa", film corale girato in tempi record e in set mobili sempre blindati grazie al protocollo dell'ANICA, in ottemperanza a tutti i sistemi di sicurezza, sono state realizzate tra il 25 giungno e il 10 luglio coinvolgendo, in un progetto corale, tutte le realtà culturali del capoluogo che hanno dato il proprio contributo gratuitamente; in primis il Centro Sperimentale di Cinematografia di Palermo, che ne ha curato la produzione escutiva, diretto da Ivan Scinardo, con la direzione artistica di Costanza Quatriglio, regista anche del film sul Festino.
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Il risultato è un film musicale, con composizioni curate principalmente da Fabio Correnti e Marco Betta ed eseguite dai musicisti del Conservatorio Scarlatti di Palermo e della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana, fortemente evocativo che non punta su attori famosi ma semmai alla valorizzazione di angoli e scorci della città che, a vario titolo, omaggiano la Santuzza: ed è in quest'ottica, ad esempio, che con un pianoforte situato all'ingresso del mercato del Capo si racconterà dell'apparizone al saponaro Vincenzo Bonelli.

Il film composto da tre parti, di 25 minuti ciascuna, che verrà trasmesso la sera del 14 luglio, a partire dalle ore 22.00 dalle emittenti locali, riproporrà i momenti dell'attesa, della vita e della morte di Rosalia toccando anche i luoghi simbolo e i rituali tradizionali esplorando, in un viaggio intimistico, la pancia della città con suggestioni artistiche che renderanno, appunto, la dimensione di una "Palermo sospesa".

Tra i momenti principali, ad esempio, ci sarà la preghiera, in richiesta di intercessione contro il coronavirus, recitata all'interno della grotta dal sindaco Leoluca Orlando e dall'arcivescovo monsignor Corrado Lorefice all'interno del santuario sul Monte Pellegrino; ma anche l'omaggio di quattro danzatrici del Liceo Coreutico che danzeranno alle luci dell'alba a Porta Nuova (costumi curati da Valentina Console).

E poi, immancabile, l'omaggio floreale del primo cittadino che sale sul Carro Trionfale, lo stesso dello scorso anno ma riadattato da Fabrizio Lupo e dalle maestranze dell'Accademia di Belle Arti, ai Quattro Canti della città, al Teatro del Sole, con l'inno "Viva Palermo e Santa Rosalia" che sì non sarà proposto dal vivo ma che non mancherà anche in questo eccezionale 2020. E per dare un segnale ai devoti alla fine della proiezione, intorno alla mezzanotte, è previsto che venga esploso un singolo fuoco d'artificio.

La figura della Santuzza, infine, comparirà solo in alcuni momenti legati più all'immagine di una Rosalia bambina, rievocando edizioni passate del Festino, mentre, grazie al contributo dell'Istituto Luce e dell'archivo delle Teche Rai, il film conterrà anche frame di riprese storiche della città.

"Palermo sospesa" si presenta, dunque, come un progetto culturale e didattico che, realizzato in tempi record e con budget bassissimo, rimarrà nella storia dei festeggiamneti della Santuzza per tanti motivi. In primis perchè ieri come oggi la pandemia ritorna a segnare la storia della città e poi perchè, per la prima volta, tutti i talenti legati all'ambito culturale di Palermo si sono trovati a fare rete in un progetto comune.

Si sono uniti infatti: la Fondazione Sant’Elia, il Teatro Biondo, la FOSS, la Fondazione Teatro Massimo, l’Accademia di Belle Arti e il Conservatorio Scarlatti; e poi il Museo Pitrè, il Museo delle Marionette, il Teatro Ditirammu, il Liceo Coreutico “Regina Margherita”, il Centro Regionale per l’inventario, la catalogazione e la documentazione grafica, fotografica, aerofotogrammetrica e audiovisiva, l’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, la Sartoria Pipi e l’ANCE.
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