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Il Coronavirus fa più paura ad una sanità fragile come quella siciliana: restate a casa

Nel paragone fra la sanità del nord Italia e quella siciliana, sul fronte pediatrico emerge una differenza a favore delle strutture della penisola: ulteriore invito a stare a casa

  • 17 marzo 2020

foto Pixbay

In Lombardia il coronavirus sta mietendo vittime e sta mettendo a dura prova uno dei sistemi sanitari migliori d'Italia. Voglio farvi un esempio, numeri alla mano, della differenza tra Sicilia e Lombardia parlando di pronto soccorso pediatrici.

A Palermo, è stato chiuso uno dei due pronto soccorso pediatrici, dopo che il primario è risultato positivo al coronavirus, e dopo che si è deciso di usare l’ospedale Cervello come base strategica per la lotta al Coronavirus. Vero è che hanno spostato medici e infermieri pediatrici altrove, tra ospedale dei Bambini e Villa Sofia.

E se da un lato è necessario rinforzare le strutture per il contrasto al Covid, d’altra parte chiudere un pronto soccorso pediatrico a Palermo significa dimezzare i pronto soccorso pediatrici di mezza Sicilia. Non sono pazzo. Palermo e provincia, popolazione di 1.277.000 abitanti e una estensione di 5.000 km2, possiedono, possedevano oggi meglio dire, due soli pronto soccorso pediatrici: il Cervello appunto e l'Ospedale dei Bambini.
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Queste due strutture accolgono pure pazienti delle province di Trapani, Agrigento e Caltanissetta, dove non esistono pronto soccorso pediatrici. Mettiamo un attimo da parte i punti di primo interventi pediatrici, che sono utili e relativamente numerosi in giro per l’isola, aperti solo i fine settimana, ma servono a “fronteggiare e stabilizzare, temporaneamente, le emergenze fino alla loro attribuzione al Pronto Soccorso. E sono in grado di fornire risposte a situazioni di minore criticità e bassa complessità”.

Andiamo a guardare come funziona l’emergenza pediatrica proprio dove l’epidemia sta lasciando più il segno.

Brescia ha avuto, ad oggi, circa 3000 tra contagiati e morti a causa del coronavirus. La provincia bresciana ha lo stesso numero di abitanti, e praticamente la stessa estensione territoriale, di quella di Palermo. Eppure solo in provincia di Brescia ci sono ben 4 pronto soccorso pediatrici, (la fonte è il portale doveecomemicuro.it), che servono gli utenti della provincia e non mezza regione come la Sicilia.

La cosa confortante, per i lombardi, è che nelle province limitrofe a quella di Brescia i pronto soccorsi pediatrici non mancano: a Sondrio e provincia ce ne sono 3, a Cremona2, e 2 a Mantova. Le quattro province di Brescia, Sondrio, Cremona e Mantova hanno complessivamente 2 milioni e 200 mila abitanti, circa 170 mila in meno rispetto alle province di Palermo, Trapani, Agrigento e Caltanissetta. Ma con la differenza che in Sicilia 2 milioni e mezzo di persone sono servite da due soli pronto soccorso pediatrici, uno da oggi. In Lombardia lo stesso numero di abitanti, anzi quasi 200 mila in meno può usufruire di ben 11 di pronto soccorsi.

Capite la differenza tra la sanità lombarda e quella siciliana ? I bambini siciliani cadono, si ammalano e fanno disperare i genitori esattamente come quelli lombardi. Ho fatto un l’esempio dei pronto soccorsi per bambini, ne potrei fare tanti altri, parlando per adulti. Ecco perché la diffusione dell’epidemia in Sicilia sarebbe ancora più difficile da gestire che lassù. Cosa fare, in attesa che il servizio sanitario migliori…? Non ci muoviamo da casa e aspettiamo insieme che passi la bufera.
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