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La prima chitarra a 8 anni: il talento siciliano che vuole i giovani nelle sale da concerto

Gabriele Leone, 25 anni, è riuscito da solo e senza alcun aiuto ad affermarsi nel suo campo. La sua passione per la chitarra classica è nata ascoltando musiche da film

Selene Grimaudo
Giornalista pubblicista e pedagogista
  • 24 febbraio 2023

Gabriele Leone

Tutti figli di questa nostra Terra di Sicilia sono figli nostri, nessuno escluso. Siamo genitori di una famiglia che si appartiene, al di là delle distanze e delle indifferenze, dei particolarismi e delle assenze.

Ecco perchè quando un genitore spera per il proprio figlio, quando l'orgoglio di una madre è pieno ed è palese, accade che parli del proprio ragazzo e dei suoi talenti. È così che ho conosciuto la storia di Gabriele, tramite mamma Angela, desiderosa di fare sapere agli altri quanto fosse bravo il suo ragazzo.

Gabriele Leone ha 25 anni, laureato presso il conservatorio "Scontrino" di Trapani con il massimo dei voti e la lode, sta seguendo attualmente un corso di perfezionamento al M.A.R.T.H.A. Academy di Palermo con i docenti Lorenzo Micheli, Jérémy Jouve e Gilbert Impérial, e privatamente, insegna musica e chitarra classica in un corso annuale ad Alcamo.

La chitarra classica è una passione che nasce da subito, dall'età di otto anni, iniziando a frequentare presso la scuola media Navarra di Alcamo un laboratorio musicale come attività pomeridiana e poi frequentando l'indirizzo musicale della stessa scuola, con i maestri Aldo Amoroso, Laura Cacciatore e Daniele Palmeri.
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«All'età di 14 anni – afferma Gabriele - decisi di iscrivermi al Conservatorio, la passione per questo strumento era tanta da dedicarmi tutto il giorno ad esso.

Questa decisione di affrontare un percorso impegnativo come il conservatorio mi fu trasmessa da Daniele Palmeri che durante le lezioni tra un allievo e un altro si dilettava a suonare qualche brano virtuosistico ed io ascoltandolo rimasi affascinato. Ricordo ancora oggi il brano che suonò quel giorno, era il rondò brillante op.2 n.2 di Dionisio Aguado, un brano che ho voluto studiare e che nel mio repertorio eseguo sempre durante un concerto.

Da quel momento capii che questo strumento così dif icile ma tanto affascinante poteva offrirmi tanto. Così non ci pensai due volte, chiesi subito a Daniele di prepararmi per l'ammissione in conservatorio e dopo aver studiato un programma impegnativo mi presentai in conservatorio il giorno dell'audizione. Superato a pieni voti l'ammissione da lì iniziò il mio percorso che mi portò a scoprire un mondo nuovo».

Gabriele ha un sogno, quello di avvicinare alle sale da concerto un pubblico giovane che sottovaluta la grandezza di questo strumento e di un repertorio a molti sconosciuto.

E' attratto da tutti i periodi storici-musicali, perchè sostiene che "se riesce a trasportarti e muovere gli affetti mi piace inserire in repertorio anche stili diversi come rinascimentale, barocco, classico, romantico, contemporaneo o moderno".

La passione per la chitarra sempre all'età di otto anni è nata principalmente ascoltando musiche da film, come la colonna sonora composta da James Horner dal film "La maschera di zorro" e quando in alcune parti del film sentiva il suono della chitarra lo riempiva di entusiasmo. Attualmente suona una chitarra del liutaio Lo Verde.

"Entrato in conservatorio all'età di 14 anni iniziai la mia formazione artistica e musicale con il maestro Stefano Mileto accompagnandomi durante tutto il percorso fino al coronamento dei miei studi. Ho vinto alcuni primi premi in concorsi musicali come l'ars musica di Palermo, Valle dello jato di Partinico, Amici della musica Mazara Del Vallo.

Unitamente al conservatorio ho frequentato l'accademia Chitarristica Kandinskij sotto la guida del maestro Nello Alessi. Ho partecipato come esecutore in vari Master con i maestri Oscar Ghiglia, Letizia Guerra, Bruno GIuffredi, Mirta Alvarez, Marina Parilli".

Un incontro importante è stato durante gli anni di conservatorio con il maestro Demetrio Comuzzi, violista e docente di musica da camera. Nella collaborazione triennale è stato possibile scoprire il repertorio da camera per chitarra, in particolare quello per quartetto d'archi e Chitarra.

Da questo input iniziale si crea un percorso di gruppo a cinque, chitarra e un quartetto d'archi formato dai violini Serena La Pagli, Aurora Marcantonio, dalla viola Demetrio Comuzzi e dalla violoncellista Francesca Fundarò.

Questi cinque giovani hanno messo a punto un repertorio importante, come i quintetti di Luigi Boccherini, il Concerto in Re di Antonio Vivaldi, il tango en skaï di Roland Dyens, la suite di Buenos Aires di Maximo Diego Pujol e anche il famoso Adagio del concierto de Aranjuez di Joaquin Rodrigo.

Diversi sono stati i consensi di pubblico e critica musicale, tramite le esibizioni per varie associazioni e Festival da solista e con quartetto d'archi come Favignana in musica, associazione amici della musica Calatafimi-Segesta, Chitarre al castello, festival Scontrino.

Gabriele ha molte aspirazioni nella direzione di una carriera concertistica in Italia e magari anche all'estero, scoprendo nuove culture, influenze musicali e stili.

Ha in cantiere nuovi progetti e ha tanta voglia di realizzarli, ben presto sentiremo parlare ancora di lui come di un giovane siciliano che spinto dalla propria passione, è riuscito da solo e senza alcun aiuto ad affermarsi nel suo campo, grazie all'impegno, alla tenacia e all'applicazione nello studio, unito ad un talento che può solo crescere nel tempo.
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