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La sfida di Arianna per restare in Sicilia: la giovane che racconta l'isola dal "suo" borgo

A 18 anni è iniziata la carriera di questa donna che ha costruito pian piano la sua fortuna. Considerando la Trinacria il suo centro, punto di partenza e di approdo

Giovanna Gebbia
Esperta di turismo relazionale
  • 9 settembre 2022

Arianna Attinasi

Arianna Attinasi classe 1985, una storia siciliana che davvero è "da leggere tra le righe" e non nel senso metaforico del termine, ma un autentico esempio di scelta appassionata, ispirata da quella passione viscerale che emerge con l'amore per la propria terra.

Madonita di Geraci Siculo - un contesto da non sottovalutare - giovanissima imprenditrice di un mondo che odora di carta e inchiostro, animata da quel coraggio che ha superato le insicurezze di mille domande, alle quali ha dato una unica risposta restando dove è nata.

È qui dagli oltre mille metri sopra quel mare, che dagli scorci del suo borgo si può nitidamente vedere, che ha aperto il cassetto e tirato fuori un sogno divenuto progetto, che ha preso vita e dal 2003 è la casa editrice che porta il suo nome.

Letture ad alta quota, chiamiamole così, libri editi seguendo un filo conduttore che percorre le tracce della cultura locale senza relegarla a nicchie di pochi "intimi", al contrario per mettere in evidenza una sequela di autori che trovano il giusto spazio, dove le opere si sposano con il progetto editoriale che lei ha scelto come traccia di una precisa linea di confine: la valorizzazione del territorio nella sua totalità.
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L'abbiamo incontrata per farci raccontare gli inizi, l'ideale che anima il suo lavoro e i prossimi progetti futuri. «Concluso il ciclo di studi con l'università e due lauree, la domanda sul "che fare" ha ovviamente coinvolto anche me, seguita dalle successive sul restare o andare, un futuro da immaginare e costruire».

I libri sono sempre stati presenti nella mia vita e non soltanto per motivi scolastici, hanno rappresentato la mia formazione umana e anche umanistica, quella matrice culturale che mi ha suggerito l'idea e ha dato seguito a ciò che oggi non è solo un lavoro, ma una reale volontà di promozione verso un valore, un patrimonio che lega insieme la scrittura agli autori e questi alla Sicilia.

In questo percorso il contributo della mia famiglia che ha spostato il progetto è stato, ed è tutt'ora, fondamentale, ha rappresentato il trampolino per spiccare quel volo che oggi continua, pur tra mille difficoltà, nel fondare a soli diciotto anni la casa editrice nel luogo più in alto della Sicilia.

Gli italiani sono prolifici produttori di libri ma scarsissimi consumatori degli stessi e la Sicilia, ovviamente, non fa differenza, poi se a questo associamo la presenza degli imperi editoriali che hanno fagocitato il mercato, una inesistente campagna sociale che incentiva alla lettura, la strada è davvero tutta in salita.

Ma non si tratta di resistere, piuttosto, di continuare, di non interrompere quel patrimonio che qui ha un valore inestimabile se pensiamo che la Sicilia ha dato natali a mostri sacri della letteratura mondiale che hanno lasciato opere straordinarie indimenticabili».

Nel suo catalogo troviamo tutti i segni distintivi del suo stile e della sua creatività: "Libri sulle Madonie", di autori locali che affrontano argomenti differenti, dalla narrativa del romanzo, agli aspetti socio antropologici sulle tradizioni e cultura locale e regionale, le risorse naturalistiche e quelle umane.

Il taglio si diversifica a seconda degli argomenti che spaziano tra vari generi, rimandando però sempre ad un unico massimo comune denominatore che è la Sicilia, cappello imprescindibile di riferimento.

«Scelgo sempre storie molto particolari che rimandano in qualche modo a questa terra, dagli autori ai soggetti, dagli argomenti ai contesti ispirati a fatti veri o di pura fantasia e non a caso le collane investono contesti diversi che abbracciano anche il mondo dei più piccoli.

Dal 2015 ha associato anche la didattica e in questi ultimi anni dato voce - e anche qui la frase non è detta a caso - ad un'altra delle sue passioni: quella musicale, che dopo la laurea in conservatorio del 2008 l'ha vista incidere il primo disco nel quale ha riversato le sue ispirazioni: dalla musica popolare al folk, seguendo la vena dentro la quale scorre la meravigliosa tradizione dei cantautori italiani passando dal minimalismo della musica classica ad un mosaico di tanti ascolti.

Arianna è una miscellanea, lo specchio di un'anima solo apparentemente quieta che, invece, restituisce una passione profonda per la vita vissuta, per le radici, per la cultura intesa in senso universale che si nota quando produce gli eventi editoriali che diventano contenitori polivalenti, che non mancano mai di essere arricchiti con musica o performance che trasformano una presentazione in un piccolo spettacolo.

Da quello che fu il baluardo medievale dei potenti Ventimiglia, guarda alla sua terra senza considerarla come angolo di mondo ma come centro, punto di partenza e approdo, come un unicum di storia, arte, cultura e ruralità, con gli occhi e l'impegno di chi vuole sfatare stereotipi ormai consumati come vecchie scarpe inutili.

«Vivere in un borgo come Geraci è bellissimo, rappresenta la mia ispirazione, certo non è semplice e non facile ma non riesco ad immaginarmi da nessuna altra parte. Sapevo a cosa andavo incontro ed è per come una sfida, ogni volta un nuovo obiettivo da raggiungere e da superare per coglierne un altro».

Nel 2015 ha ricevuto il premio Donna Palermo e il premio letterario internazionale “Pietro Mignosi" per la sezione editoriale. La lasciamo così tra i suoi autori e i libri in cantiere, romanzi, personaggi locali, cataloghi d'arte e nuove ispirazioni per progetti nuovi da tirare fuori sempre dallo stesso cassetto.
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