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La vita di quartiere torna grazie a un'app: Nextdoor è contro l'isolamento da social

Netxdoor è la prima app per i vicini di casa ed è un tutta Italia: serve per conoscersi, darsi informazioni e consiglii, organizzare eventi e segnalare problemi e disservizi

  • 14 marzo 2019

Da Milano a Palermo, Nextdoor è come Facebook, un social, ma è un social "di quartiere" per restare sempre in contatto con i propri vicini di casa mentre si protetti da password e secondo il quartiere di appartenenza.

Netxdoor è la prima app per i vicini di casa e la puoi scaricare sul cellulare sia da Apple Store che da Google Play.

È una piattaforma web aperta a tutti i Comuni d’Italia che consente di creare delle vere e proprie community private di quartiere dove, i vicini di casa, possono conoscersi, scambiarsi informazioni utili, organizzare eventi, segnalare eventuali problemi o disservizi o più semplicemente chiedere un consiglio ai dirimpettai.

La volontà è quella di migliorare la vita di quartiere attraverso la condivisione, organizzando iniziative utili per il vicinato.

«Gli italiani amano conoscere i propri vicini, ed il 60% dichiara di avere buoni rapporti con quelli della porta accanto. Dal suo arrivo in Italia, a settembre 2018, oltre 1200 quartieri italiani stanno già utilizzando Nextdoor per migliorare la qualità della vita locale», afferma Amedeo Galano, Head of Community di Nextdoor per l’Italia.
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«Il nostro scopo è supportare le realtà locali a raggiungere i propri obiettivi, così come migliorare la qualità di vita del vicinato laddove ce ne sia più bisogno, che si tratti di rendere i quartieri più sicuri o mantenere le strade e i parchi della zona puliti».

In pratica l’app di Nextdoor (gratuita e disponibile su Web, iOS e Android) mappa, per ciascun comune italiano, i singoli quartieri della città e saranno poi gli stessi cittadini, una volta scaricata l’app e verificato il proprio indirizzo di residenza, ad attivare la community privata di quartiere, ognuno per il rispettivo quartiere di residenza.

La piattaforma adesso è stata attivata anche su Palermo - con ben 66 quartieri mappati, 48 i quartieri già attivati dagli utenti, di cui almeno 18 con più di 50 membri - e su Catania - con 53 quartieri mappati, 29 già lanciati, e di cui almeno 6 con più 50 utenti iscritti.

«Nextdoor fornisce ai vicini una vera e propria "piazza digitale" - continua Galano - che consente di connettersi, condividere idee e organizzare attività nella vita reale, che si tratti di chiedere consiglio per trovare una babysitter, organizzare una cena, o incontrare i propri vicini per discutere di iniziative volte a migliorare la vita di quartiere».

«Questo ovviamente include l’uso della piattaforma anche per rendere il vicinato più sicuro, per segnalare agli altri membri eventuali crimini, attività sospette o incidenti».

Su Nextdoor i membri utilizzano il loro vero nome e gli indirizzi di casa sono verificati al momento dell’iscrizione.

Alle conversazioni possono partecipare solo i membri verificati che risiedono nello stesso quartiere di appartenenza e l’accesso è protetto da password.

A garantire circa il contenuto dei post pubblicati all’interno delle community ci sono poi le figure dei moderatori di quartiere: degli Ambasciatori promossi dagli stessi gestori dell’app per moderare, ed eventualmente anche bannare, i contenuti di segno contrario all’iniziativa.

L'app tuttavia non si limita a supportare le iniziative dei suoi utenti, ma gioca un ruolo importante anche nella lotta contro l’isolamento sociale.

«La più recente attività, tutt’ora attiva, è quella contro l’isolamento sociale, realizzata attraverso la campagna "La mia porta è aperta" – aggiunge Galano - il cui obiettivo è coinvolgere i vicini di casa nell’offrire supporto a chi soffre di solitudine».

«L’iniziativa ha già ottenuto un grande successo in tanti comuni italiani: tantissimi membri hanno condiviso post, palesando la propria disponibilità per un caffè, una passeggiata o anche semplicemente una chiacchierata».

«A Milano, ad esempio, in zona Lambrate sono stati organizzati diversi eventi che, grazie all’iniziativa di Simone, uno degli utenti Ambasciatori del quartiere, si sono trasformati in un appuntamento fisso settimanale per giocare assieme a beach volley».
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