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Le foto del Carro del Festino: la Santuzza va tra i palermitani, come voleva Biagio Conte

"Rosalia è un sogno" è il tema che ha ispirato il Carro trionfale e il festino, dedicato al missionario laico scomparso e a Padre Puglisi. Le immagini da via Decollati

Anna Sampino
Giornalista
  • 29 giugno 2023

Una luna di otto metri, circondata da una grande nuvola bianca e la Santuzza che torna tra la sua gente (letteralmente). La statua della patrona di Palermo sarà infatti posizionata non in alto, ma in basso così da sfilare tra la folla lungo il Cassaro. "Rosalia è un sogno" è il tema che ispira il Carro trionfale della 399° edizione del Festino di Santa Rosalia.

Dedicato a Biagio Conte, è nella "casa" di via Decollati, una delle sedi della Missione Speranza e Carità fondata dal missionario laico per accogliere i più poveri, che il Carro sta prendendo forma. Semplice e umile, ma dallo straordinario potere evocativo, come la figura che l'ha ispirato.

A progettarlo sono stati Fabrizio Lupo, docente di Scenografia, e Filippo Sapienza, storico dell'arte, insieme a Gaspare Simeti, responsabile tecnico organizzativo del Comune per il Festino. A realizzarlo una squadra di artigiani e falegnami, per la lavorazione delle parti e scenografie in legno, e un team di ingegneri, che si occupa invece delle parti meccaniche che faranno muovere il carro. Alla realizzazione partecipano anche gli studenti dell'Accademia di Belle Arti, insieme al prezioso contributo degli ospiti della Missione.
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La novità più importante: la statua della Santuzza (sarà riutilizzata quella usata nel 2017) sfilerà in mezzo alla sua gente, proprio come Biagio Conte un giorno aveva suggerito a Fabrizio Lupo: «Nell'agosto 2022 incontrai fratel Biagio – racconta il docente -. Chiacchierando gli mostrai il disegno del carro di quell'anno e lui mi espresse il suo parere. In particolare, mi suggerì di posizionare la Santuzza nella parte bassa, in mezzo ai palermitani, come lei avrebbe voluto».

Santa Rosalia va incontro al suo popolo. Così come fece nel 1624 venendo in sogno a Girolama La Gattuta in una città devastata dalla peste. Da qui il collegamento con il tema "Rosalia è un sogno".

«Il ‘sogno’ di questo progetto è stato sviluppato insieme a Fabrizio Lupo e Filippo Sapienza, richiama il tema onirico in riferimento alla visione di Girolama La Gattuta. Un focus che questa amministrazione e il comitato artistico istituzionale ha accolto e avallato - racconta Gaspare Simeti - Lo abbiamo sviluppato attraverso quattro quadri principali che si svolgeranno in città, all’interno del quale ci saranno momenti intermedi legati al tema del ricordo e del ricordare».

«Il primo quadro si svolgerà a Palazzo Reale con la drammatizzazione della peste, uno scenario cupo che racconta della ferita profonda di Palermo piegata dal morbo - prosegue Simeti -; poi si arriverà alla Cattedrale con una ambientazione più onirica e sospesa, affidata agli angeli che liberano la città».

La Santa verrà così svelata e il carro acceso, così pure tutto il Cassaro, dando il via a un percorso che, muovendosi attraverso i Quattro Canti, scenario del terzo quadro, arriva a Porta Felice e quindi al mare. Qui Santa Rosalia sarà accolta da altri due grandi "sognatori" che Palermo ha avuto: Biagio Conte e Padre Pino Puglisi, già beato, di cui quest'anno ricorrono i 30 anni dall'omicidio per mano mafiosa.

Un video mapping alla Cattedrale, inoltre, darà vita a uno show di luci e colori in onore della Santuzza. Ideate da Liliana Iadeluca, light designer, docente di illuminotecnica all’Accademia di Belle Arti di Palermo, le installazioni luminose saranno realizzate dagli studenti dell'Accademia.

Si conferma anche quest’anno la presenza del Coro di voci bianche e della Kids Orchestra del Teatro Massimo.

«Con la tematica del sogno si è pensato alla notte e il rimando immediato è ovviamente alla luna e alle stelle - spiega Filippo Sapienza - Una scelta non soltanto iconografica, ma che si sposa perfettamente con la proposta di Biagio Conte di porre la statua della santa in basso, vicino alla gente, un’unione simbolica tra cielo e terra, dato che la Santa nel 1623 la Santa è apparsa nei sogni di Girolama La Gattuta. Rosalia viene incontro al suo popolo, alla sua gente».

«La luna - prosegue - è regina della notte pervasa da magia e mistero, è simbolo d’introspezione, di raccoglimento e poi di successivo rinnovamento. Simbolo arcaico legato a diverse culture, è descritto sin dai tempi più remoti come sposa o ancella del sole che però vive di luce riflessa. La luna è il segno della donna dell'apocalisse che combatte contro il dragone e, per vincerlo, fugge nel deserto, come Rosalia, eremita contro ogni male».

«Il Festino è una festa religiosa, ma anche una festa di popolo, sentita e partecipata che arriva dopo un periodo difficile come quello pandemico. Il 399° Festino, che a noi piace chiamare 400 meno uno, è l’overture che anticipa il 400° anniversario di Santa Rosalia, nel 2024, un anno giubilare in cui prevederemo festeggiamenti di grande portata internazionale, sia dal punto di vista culturale che religioso», dichiara l'assessore alla Cultura Giampiero Cannella.

«Il titolo di questo Festino è il “sogno” perché tributa la prima visione a noi tramandata di Santa Rosalia - prosegue - In quest’ottica si inserisce anche la scelta di fare realizzare il carro dai falegnami ospiti della missione Speranza e carità, tributando così un sognatore come Biagio Conte. La figura di fratel Biagio insieme a quella del beato Padre Pino Puglisi, di cui quest’anno ricorrerà il 30° anniversario di morte, accoglieranno Santa Rosalia nel quarto quadro previsto a Porta Felice. Simboli, come altri che troveremo, di un Festino che trasforma tutta la città in un teatro onirico che tributa il sogno dei palermitani e di tutti i grandi sognatori che questa terra ha avuto».
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