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Al Biondo “Improvvisamente l’estate scorsa”

  • 28 novembre 2005

Seconda proposta del cartellone del Teatro Biondo di Palermo (via Roma 258). Dal 30 novembre all’11 dicembre andrà in scena, infatti, una produzione del Teatro Eliseo, firmata da Giuseppe Patroni Griffi: “Improvvisamente l'estate scorsa”. Si tratta di uno dei titoli più celebri di Tennessee Williams, tradotto da Masolino D’Amico e interpretato da Rossella Falk e Laura Marinoni. Il dramma in questione, già famoso grazie alla pellicola che ne ricavò Joseph L. Mankiewicz nel 1959 (con protagonisti d’eccezione come Katharine Hepburn, Liz Taylor e Montgomery Clift), è pieno di riferimenti psicanalitici, molto presenti in tutta l'opera dell'autore nato sulle sponde del Mississippi. Lo spettacolo, ispirato al “Titus Andronicus” di Shakespeare, racconta la drammatica vicenda di una ricca possidente Violet Venable (Rossella Falk) e del rapporto morboso esercitato sul figlio omosessuale, il quale finisce trucidato e cannibalizzato da un branco di spostati, sotto gli occhi della cugina Catherine (Laura Marinoni). La giovane, dopo un simile trauma, perde il lume della ragione e viene ricoverata in una clinica psichiatrica; l’arcigna zia, a questo punto, si dichiara disposta ad elargire all’ospedale un’enorme somma di denaro a condizione che il dottor Cukrowicz (Roberto Zibetti) esegua sulla nipote una lobotomia. C’è una verità da dimenticare, c’è un segreto, terribile e infame, che non deve essere rivelato, qualunque sia il prezzo da pagare. Disastri di famiglia, in un intreccio di sentimenti contrastanti che si alternano come in una tragedia greca o in dramma elisabettiano, con la ricca madre che non vuole riconoscere l’omosessualità del figlio. A fare da sfondo, quindi, è quell’America ipocrita che col ricatto del danaro intende coprire scomode verità. Il ruolo della protagonista è affidato ad un’attrice che per la quarta volta nell’arco della sua carriera si confronta con un testo di Tennessee Williams.

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Rossella Falk si era già cimentata, infatti, tre volte in passato con l'opera dell'autore americano, la prima delle quali fu l'edizione teatrale, poi passata alla storia, di “Quel tram chiamato desiderio”, con Marcello Mastroianni e la regia di Luchino Visconti. La Falk dichiarò, nelle interviste dell’epoca, che lo stesso Williams a conclusione d’opera si complimentò personalmente con lei e con Luchino Visconti. In seguito l'attrice recitò anche in “La dolce ala della giovinezza” (diretta da Patroni Griffi) e in “Il treno del latte non si ferma più qui”. Tennessee Williams è probabilmente il più grande drammaturgo americano del XX secolo. Le sue storie sentimentali votate alla catastrofe, i suoi personaggi perennemente esposti alla violenza del mondo, e perfino le singole battute dei suoi lavori più celebri fanno ormai parte del patrimonio culturale degli Stati Uniti al pari delle poesie di Whitman, dei romanzi di Hemingway, delle canzoni di Dylan. Thomas Lainer Williams nasce a Columbus (Mississippi) nel 1911. Di famiglia puritana, Williams trascorre i primi anni di vita stretto tra le nevrosi di sua madre e l’insofferenza di un padre conservatore e autoritario, che tollera di cattivo grado la fragilità quasi "femminile" di quel figlio così lontano dai "sani e robusti ragazzi del Sud". Dopo un inizio sfortunato, periodo in cui si barcamena tra vari lavori, arriva alla fama grazie al successo ottenuto da “Lo zoo di vetro”. Con un linguaggio di grande intensità emotiva, i lavori di Williams si stringono quasi ossessivamente intorno a pochi temi (la perdita dell’innocenza, la degradazione personale e collettiva, lo sfacelo fisico, la patologia sessuale) utilizzando il Sud degli Stati Uniti come terreno ideale per uno scontro di passioni che trova equivalenti di rilievo forse soltanto in William Faulkner. La vita privata e professionale di Tennessee Williams subisce un brusco crollo nel 1963. La morte per cancro del suo compagno Frank Merlo getta il drammaturgo in uno stato di prostrazione dal quale non riuscirà più a venir fuori. Ipocondria, alcol, instabilità emotiva segnano i venti anni successivi. Anche la sua produzione perde lo smalto iniziale, ricevendo sempre meno consensi di critica e di pubblico.

L’epilogo il 24 febbraio 1983. All’hotel Elysée di New York, "in preda a stato confusionale", Williams ingerisce accidentalmente un intero tubetto di barbiturici. Stava per compiere settantadue anni. “Improvvisamente l'estate scorsa” ha anche, come si diceva prima, un illustre precedente cinematografico: nel 1959 il regista Mankiewicz ne trasse una pellicola di successo con Katharine Hepburn nel ruolo della madre e una giovane Elizabeth Taylor in quello della nipote. La sceneggiatura venne affidata ad un altro illustre autore appartenente al mondo gay: Gore Vidal. Pur prescindendo da una precipua tematica omosessuale, il film è esemplare per comprendere come questa fosse un tabù nella Hollywood degli anni Cinquanta, proibita espressamente dal rigido codice Hays che non ammetteva deroghe. Il Codice Hays è il frutto di una lunga elaborazione che attraversa tutti gli anni '20. Si tratta di un codice di autocensura sottoscritto dalle principali case di produzione per evitare che si giungesse a una legge di censura nazionale, invocata da più parti. Sulla rappresentazione della sessualità il codice si esprimeva in modo estremamente severo. È a queste regole che si deve il fatto che nel cinema hollywoodiano non si parla esplicitamente di omosessualità fino ai primi anni '60, epoca in cui il codice andò definitivamente in pensione. Tornando allo spettacolo, questo il costo dei biglietti: poltrona o palco, intero 30 euro, ridotto 25 euro, galleria 15 euro, ridotto 12 euro. Per informazioni e prenotazioni telefonare al botteghino allo 091.7434341, aperto dal martedì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.

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