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Alessandro Mendini, sottili polveri di design

  • 23 gennaio 2006

Architetto, designer, giornalista, pittore, Alessandro Mendini è tutto questo e anche altro, forse. E questa molteplicità si ritrova nelle opere della mostra "Pulviscoli. Disegni e parole di Alessandro Mendini", allestita presso la Galleria Expa di Palermo, off della Triennale di Milano, fino al 19 febbraio (via Alloro 97, visitabile tutti i giorni tranne il lunedì ore 10-13 e 16-20, ingresso libero), che presenta una selezione di duecento tra i 2500 disegni dati dall'autore alla Collezione permanente del design in vista dell'apertura del Museo del design. Il bell’allestimento di Anna Gili comincia come tanti punti allineati in una lunga striscia, all'altezza degli occhi, che permettono così di apprezzare la nitidezza e la ricchezza dei disegni, una striscia che finisce per aggrovigliarsi e diventare gruppo compatto. Un richiamo al puntinismo che contraddistingue e permea l'operato dell'autore. I disegni sono su semplici fogli bianchi A4, i fogli volanti di un quaderno di appunti in cui scrittura e disegno si sovrappongono, in cui si può seguire - o più spesso cercare di seguire - il pensiero del designer nella riflessione attorno al progetto. Domande, elucubrazioni, provocazioni, giochi. Giochi di forme. Giochi di parole. Disegni onirici. Paradossi. Metafore. Emozioni che poi si trasferiscono al prodotto finale in un'esplosione di colori. Un mondo di fantasia che si è tradotto poi nella realtà in progetti ludici come la serie delle "Anna" per Alessi, donna-oggetto a turno cavatappi, candeliere, grattugia, barattolo. O in architetture vere realizzate in diversi punti dal mondo, dal Centro Polivalente di Lörrach in Germania alla Metropolitana di Napoli e, più vicino a noi, alla Torre dell'Orologio di Gibellina.

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Si possono non amare le sue architetture, astratte e così estranee al contesto, che si impongono con clamore colorato, però è difficile non restare affascinati da un personaggio tanto eclettico che spazia dalla scenografia alla scrittura, passando dall'architettura al design con oggetti realizzati per numerosi marchi famosi. Nato a Milano nel 1931, Alessandro Mendini si laurea in architettura al Politecnico della sua stessa città. Nel 1970 abbandona la pratica architettonica per dedicarsi alla critica e alla ricerca teorica diventando prima caporedattore della rivista "Casabella", poi direttore di "Modo" e infine redattore di "Domus". Dal 1979 al 1991 si associa allo Studio Alchimia, che gioca un ruolo importante nel rinnovamento del design sulla scena internazionale. Nel 1989 fonda con il fratello Francesco l’Atelier Mendini a Milano, con cui è consulente sui problemi d'immagine e di design per numerose industrie (Alessi, Philips, Swarovski, Swatch). Premiato due volte con il “Compasso d'oro” per il design, ha ricevuto inoltre numerosi riconoscimenti internazionali e i suoi lavori si trovano nelle collezioni permanenti del MoMa di New York e del Centro Pompidou di Parigi.

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