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Christian Frosi in mostra alla Galleria Pantaleone

Il tema delle distanze e della impalpabilità dei confini spaziali e temporali, e della loro definizione e presentazione al soggetto, è centrale in Christian Frosi

  • 25 maggio 2010

Opere in tre atti, senza fine (e senza titolo): fino a martedì 1 luglio è possibile visitare la prima esposizione personale a Palermo dell’artista milanese Christian Frosi, a cura di Laura Barreca, presso la galleria Francesco Pantaleone Arte Contemporanea (via Garraffello 25, Palermo). Il progetto (accessibile ad ingresso gratuito il giovedì dalle 16 alle 20, per gli altri giorni è possibile fissare un appuntamento chiamando allo 091.332482) che lo ha visto protagonista, che rientra nell’ambito dell’iniziativa di residenze per artisti, promossa dal gallerista Pantaleone già da qualche anno, doveva inaugurarsi il 18 aprile, giorno in cui i cieli del nord Europa sono stati invasi dalla “black cloud” del vulcano islandese Eyjafjallajokull, bloccando Frosi a Milano ancora per qualche giorno.

Il tema delle distanze e della impalpabilità dei confini spaziali e temporali, e della loro stessa definizione e presentazione al soggetto, allora avanza e rivendica una centralità di riflessione nell’opera dell’artista: infatti Frosi decide di cominciare a tessere la rete di relazioni e di scambi incorporei e virtuali attraverso il web, con la creazione del sito www.ooooooo.blackcloud.net, in cui inserisce programmaticamente fotografie, immagini, aggiornamenti sullo stato della “nuvola nera” e altro. Quest’operazione costituisce il primo atto di un percorso che, nell’inconsistenza dell’aria e nella rarefazione delle nuvole, approda infine a Palermo, e recupera altri oggetto-testamento del passaggio, della traccia dell’uomo, della sua storia.

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Così lo spazio della galleria viene allestito integrando nei due ambienti adiacenti gli altri atti dell’opera aperta di Frosi: "New Title YYYYYYY Window", in cui ricompone brandelli di finestra, strappati al quartiere della Zisa, in una nuova installazione che taglia lo spazio e fende l’aria puntando all’esterno verso piazza Garraffello; "New Title OOOO", la stanza favorita costituisce una sorta di zattera sospesa, forse allora immaginaria, costituita da quattro sfere gonfiabili tenute insieme da una struttura lignea a forma piramidale; e alla luce fioca di quest’ambiente si intravedono altre due installazioni, "Braccio tv e foglie di palma", tra l’artificio permanente e la natura organica deperibile, e "Dalk CCCCCCC", la cui sagoma si riflette sulla parete della galleria, così come sulle pareti del mondo.

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