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Il Biondo celebra Brecht con "Bravo Bert"

  • 13 marzo 2006

Dopo aver inaugurato una rassegna cinematografica in onore di Bertold Brecht, il Teatro Biondo di Palermo si prepara ad un altro appuntamento per celebrare il cinquantesimo anniversario della morte del drammaturgo tedesco. Nella Sala Giorgio Strehler dello Stabile (via Roma, 258) verrà infatti rappresentato “Bravo Bertdal 15 marzo al 7 maggio. Testo e regia sono di Gabriello Montemagno, scene di Pietro Carriglio, con Gabriello Montemagno e Consuelo Lupo insieme con Virginia Alba e Gaspare Di Stefano, per una produzione dello stesso Teatro. Protagonista virtuale della piéce teatrale è, appunto, il celebre drammaturgo di Augusta, Bertold Brecht, che rivive nei discorsi e nei ricordi dei due personaggi principali, due ex attori. Presenti in scena, quindi, Lui e Lei, due anziani artisti che si ritrovano insieme, costretti in uno spazio chiuso, forse la stanza di una clinica per malattie mentali, o più semplicemente quella di una costrittiva “casa di riposo”. Nello spazio temporale di un pomeriggio, i due discutono animatamente di Brecht. Lui entusiasta dell’opera del drammaturgo tedesco. Lei molto critica, forse più per gusto di polemica che per vera convinzione. Entrambi sono reduci da eventi teatrali degli anni sessanta e settanta e ricordano quel che di Brecht ebbero l’avventura di fare o di non fare. Ma ecco che dalle idee e dai ricordi sulle opere del drammaturgo prendono vita le loro idee e le loro storie. Il vero intento dei due è, infatti, quello di condurre un gioco, il gioco della memoria. Un gioco fatto per sentirsi ancora vivi, per non dimenticare il loro dignitoso passato di attori, per rivivere quelle sensazioni che la condizione di “ex” non rinnova più.

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Il gioco della memoria che i due conducono ha anche una funzione terapeutica, svolta per accertarsi di una condizione mentale che a volte sembra vacillare. Attraverso un veloce scambio di quelle battute a suo tempo recitate, che affiorano dalla memoria come affettuosi fantasmi di un’altra vita, riemerge quindi un passato di furori teatrali. A questa dimensione, lontana nel tempo, fa da contraltare il presente in cui si muove l’infermiera-attrice Lucia, detta Lucy, che, anche se in forme parodistiche, introduce i temi dell’attuale sperimentazione più estrema. Per Lucy, infatti, Brecht è ormai archeologia; ed è “archeologia” addirittura la “parola” come mezzo di espressione e comunicazione. Il regista, Gabriello Montemagno, racconta così la nascita dell’idea dello spettacolo: «Questa commedia nasce dal desiderio di celebrare il cinquantesimo anniversario della morte di Bertolt Brecht. Però, man mano che essa prendeva forma, andava scomparendo l’intento celebrativo. Invece, prendeva il sopravvento il gusto del teatro, la vita di due personaggi sul viale del tramonto, e la loro vitale necessità affabulatoria». E conclude con un augurio: «Io non so se ho fatto un buon servizio al caro Bert. Ma lui, ormai da tempo entrato nel novero dei classici, non ha bisogno di alcun servizio. Spero piuttosto che, nonostante la necessaria evanescenza dei temi trattati, questa commedia possa essere di utilità allo spettatore non specialistico, creandogli una certa curiosità nei confronti del poeta di Augusta. E allo spettatore che invece tutto conosce di Brecht possa regalare due ore di sorriso e, anche, qualche piccola arrabbiatura». Per acquistare i biglietti o ricevere ulteriori informazioni, è possibile telefonare al botteghino del Teatro Biondo allo 091.7434341. Il costo di un biglietto per “Bravo Bert”, poltrona o posto palco, è di 30 euro, ridotto 25.

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