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Il cielo come punto d’osservazione: in mostra le foto di Arthus-Bertrand

  • 18 aprile 2006

Il cielo come punto d’osservazione: da una prospettiva inusuale il fotografo francese Yann Arthus-Bertrand ci invita ad un suggestivo viaggio fra le tante facce del nostro pianeta, colto nelle sue risorse e bellezze naturali, ma anche nelle sue calamità e nelle piaghe conseguenti all’azione umana. Guardare dall’alto, spaziare in volo sulla sfera terrestre equivale qui ad andare oltre la realtà di appartenenza, confrontarsi con diverse condizioni e stili di vita della contemporaneità, e abbracciare con lo sguardo la terra intera nella prospettiva di agire secondo una visione del nostro pianeta come unico organismo. Arte e impegno ecologico si fondono nella poesia delle centoventi foto scattate dal fotografo francese in più di cento paesi del mondo, in mostra con il titolo “La terra vista dal cielo”, un evento di grande risonanza internazionale che ha ottenuto il riconoscimento e gli alti patrocini dell’Unesco. Presentata per la prima volta a Parigi nel 2000 e riproposta in questi anni in più di quaranta paesi di cinque continenti, l’esposizione approda ora a Palermo, terza tappa italiana dopo Milano e Roma.

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Patrocinato dal Comune di Palermo e organizzato da Anua (Associazione per la natura, l’uomo e l’ambiente) con il sostegno dell’assessorato regionale al Turismo e della Fondazione Banco di Sicilia, l’evento palermitano propone l’esposizione a cielo aperto degli scatti a piazza Ruggero Settimo, nello spazio antistante il Teatro Politeama. Oltre alle fotografie, scattate da Yann Arthus-Bertrand da un elicottero ad altezza variabile fra i trenta e i tremila metri, lo spazio accoglie anche un grande planisfero di 6 metri per 12 e un padiglione per la proiezione del documentario sul progetto del fotografo, più un piccolo centro d’informazione sullo sviluppo sostenibile, un bookshop e un punto informazioni. La mostra è visitabile fino al 16 luglio, gratuitamente e ininterrottamente giorno e notte grazie ad un curato e funzionale allestimento dotato di adeguata illuminazione notturna. Le foto, riprodotte in grandi dimensioni su pannelli bi-facciali, sono accompagnate da tabelle didascaliche che forniscono una serie di informazioni di ordine geografico e antropologico, con notizie relative a specifici problemi ambientali o particolari soluzioni di tutela dell’ambiente adottate dai singoli Paesi.

L’idea portante del progetto, che prende forma nel 1994, è quella di sensibilizzare le coscienze verso la tutela dell’ambiente e lo stato di indigenza di una grande fetta della popolazione mondiale, e indirizzare verso uno sviluppo sostenibile che consenta un miglioramento delle condizioni di vita di tutti i popoli senza danneggiare l’ecosistema del pianeta. Nella consapevolezza di quanto sia necessaria un’azione congiunta fra i vari paesi del mondo, un percorso possibile è quello di opporre nuovi modi di produzione e diverse abitudini dei consumi ad una gestione spesso spropositata delle risorse, alla notevole produzione di rifiuti e materiali inquinanti, e all’impropria pressione sulle risorse stesse a causa del costante aumento demografico. Con le fotografie in mostra, bellezze e contraddizioni del nostro pianeta si offrono alla comprensione di tutti attraverso il linguaggio evidente e universale dell’immagine. Da un luogo all’altro del pianeta, in un eccezionale percorso fra scenari incantevoli, forme e colori che visti dall’alto assumono quasi la valenza di quadri astratti e immagini che denunciano il degrado di alcune aree, fra territori in cui la natura è protagonista indiscussa e scorci di luoghi più o meno umanizzati, godiamo di questo fulmineo viaggio fatto di istantanee visioni. Attraverso la meraviglia o il fastidio, si fa strada il messaggio, e arriva chiaro, senza mezzi termini o retorica; in ciascuno, poi, la volontà di ascoltarlo.

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