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Il "Signor Rossi" colpisce l'"impero del male"

  • 12 dicembre 2005

Conclusa la fortunatissima tournée de “Il Signor Rossi e la Costituzione”, Paolo Rossi torna ad animare la scena culturale palermitana. Il suo nuovo spettacolo, “Il Sig. Rossi contro l’impero del male”, è, infatti, il titolo del secondo appuntamento della stagione teatrale del Metropolitan, in scena il 19 e 20 dicembre alle 21.15. Stavolta la proposta teatrale del comico triestino e della “Compagnia internazionale del teatro di rianimazione”, sotto forma di varietà formato da quadri, monologhi, flash, canzoni, sketch, si candida ad essere un vero e proprio progetto multiculturale con attori, musicisti e danzatori italiani e internazionali: Jun Ichikawa, l’attrice giapponese protagonista dell’ultimo film di Ermanno Olmi “Cantando dietro i paraventi”, i tunisini Aicha e Kais Boumaiza, l’attore e percussionista della Costa d’Avorio Rufin Doh Zeyenouin, Emanuele Dell’Aquila alla chitarra, Stefano Bembi alla fisarmonica e Alex Orciari al contrabbasso. Da sottolineare, inoltre, una scelta artistica estremamente significativa, le musiche scelte con Franco Battiato, attento sperimentatore dei contatti tra le culture più lontane. Il percorso teatrale di Rossi nella coscienza civile, politica e sociale dell’Italia contemporanea, allarga stavolta il suo sguardo verso il mondo, verso le altre culture e tradizioni con le quali ci si confronta oggi, mettendo in gioco e alla prova il nostro senso civile e democratico. I recenti avvenimenti internazionali (dall’11 settembre alla guerra in Iraq) hanno infatti portato nuovi spunti di riflessione a chi, come Rossi, non ama chiudersi nel guscio sicuro e protettivo dei “generi” teatrali tradizionali, ma preferisce invece esporre ad ogni rischio la propria intelligenza e vis comica, confrontandosi con la realtà e con la vita. Da qui nasce “Il Signor Rossi contro l’Impero del male”. La sfida di questa tournée è, dunque, il viaggio senza passaporto della maschera già collaudata del Signor Rossi attraverso l’illusione e la seduzione delle culture, i segreti dei culti e la magia. Un viaggio in cui si metteranno a confronto i teatranti, le credenze religiose e, come sempre, il pubblico, del quale l’attore non dimentica mai di ascoltare la voce.

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Un viaggio da compiere per capire realmente cosa sia l’impero del male. «Il titolo dello spettacolo - spiega lo stesso Rossi in un’intervista - è venuto fuori dopo che ho sentito il presidente degli Stati Uniti. Mi ha ricordato certi film di serie B, "Totò contro Maciste", i fumetti di Zagor e Tex Willer. E quindi ho riportato il signor Rossi, quello che sta nella costituzione come personaggio, dentro un percorso, per tentare di capire dov'era l'impero del male, chi era l'imperatore, quanti erano, come si comportavano. Ne è venuto fuori un varietà abbastanza allucinante e allucinogeno. E ritengo sia la strada giusta perché i varietà sono il genere che nei periodi più neri e difficili, persino durante le guerre, funzionano a meraviglia, perché la risata è una buona compagna della paura. Credo che il male oggi sia quello, una paura che ci è indotta soprattutto dalla televisione. Non so chi è l'imperatore del male, dove sta il suo impero, ma la televisione sicuramente è il suo miglior sicario». Nato a Monfalcone nel 1953, milanese d’adozione, Paolo Rossi spazia da trent’anni dai club ai grandi palcoscenici, dalla televisione al tendone da circo: ma dovunque ha proposto il suo personale modo di “fare spettacolo” che, pur immergendosi appieno nei contenuti civili e politici attuali, non prescinde mai dall’insegnamento dei classici antichi e moderni, da Shakespeare a Molière a Brecht, dal quale ha preso la teoria teatrale di non relegare il pubblico alla passività ma, al contrario, di coinvolgerlo costantemente, per stimolare tra la platea un’allegra coscienza critica di quanto accade sul palcoscenico. Paolo Rossi ha avuto l’immenso merito di accostare i pubblici del teatro e dei tendoni rock, e tanti dei suoi monologhi volano infatti come canzoni, con una presa mass-mediologica straordinaria. Ricordiamo, infatti, la metafora dell’amministratore di condominio per il caso Andreotti o il discorso di Pericle sulla democrazia ateniese. Nelle ultime due stagioni teatrali l'attore si è cimentato in una lunga tournée seguita da oltre 150 mila spettatori, la sua già citata creazione “Il Signor Rossi e la Costituzione – Adunata Popolare di Delirio Organizzato”, in cui affronta i temi della coscienza civica e politica declamando il testo stesso della Costituzione italiana. Tornando all’appuntamento del Metropolitan, è possibile avere maggiore informazioni telefonando al botteghino al numero 091.6887513. Il costo dei biglietti è di 30 euro intero, 25 ridotto Metropolitan card.

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