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L’Eros siciliano negli scatti di di Giuseppe Leone

  • 1 febbraio 2005

Uno sguardo sugli attuali orizzonti dell’arte fotografica siciliana è quanto propone il VII Ciclo di Fotografia Contemporanea 2005, organizzato a Palermo dalla Libreria del Mare di Palermo in collaborazione con il Giornale di Sicilia e l’Azienda Planeta e con la consulenza artistica di Nino Giaramidaro e Melo Minnella. La rassegna, che si concluderà a fine giugno, coinvolge dodici fotografi siciliani d’origine o d’adozione per altrettante esposizioni a cadenza bi-settimanale. Inaugurato dalla mostra “Archeologica” di Angelo Pitrone, il ciclo prosegue ora con “Eros di Sicilia” di Giuseppe Leone, visitabile fino al 10 febbraio nei locali della stessa Libreria del Mare, in via Cala 50/52 (dal lunedì al sabato, ore 9/13 e 16/19.30). In esposizione circa quaranta scatti per cogliere aspetti e sfaccettature dell’eros, un soggetto artistico affrontato solo recentemente dal fotografo ragusano, già noto per i numerosi lavori dedicati alla facies più folcloristica, ma anche monumentale - barocca e paesaggistica - della Sicilia. Le foto sono raggruppate in nuclei espressivi di particolari suggestioni. Escluso il breve accenno, in un’unica foto, alla dolcezza di composte effusioni, nelle restanti fotografie l’eros emerge da affascinanti variazioni su un solo motivo: la donna e la sua espressività corporea. La luce scorre sfacciata su nudi dalla sensualità esplicita, in altri casi è meno invadente, discreta su una sensualità più raccolta. Si passa da un senso pieno della passione a quello della facoltà procreatrice, dalla provocazione e seduzione ad un’intimità silenziosa, presente in alcune foto dedicate ai preparativi nuziali e in alcuni ritratti di figure assorte o dormienti.

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A questa varietà di toni contribuiscono scenari ed oggetti significativi: fra chiare lenzuola risalta maggiormente un corpo che si offre allo sguardo con consapevolezza e naturalezza; pareti disadorne o rustici scenari accolgono pose ora ammiccanti ora indifferenti all’obiettivo, di una figura seminuda; ambienti caldi di memoria e tradizione si fanno complici di una più piena sensualità corporea. L’eros si esprime qui come pienezza di vita e di sensi nella gestualità femminile. Negli esterni, il mare e le onde spumeggianti ricordano il mito della nascita di Venere, e altrove l’allusione alla dimensione erotica è rafforzata dalla presenza di arcaici elementi-simbolo della fecondità quali tralci di vite e grappoli d’uva. Con le altre esposizioni del ciclo si spazia per varietà di temi affrontati e taglio adottato: dalla ricerca su un soggetto specifico, con “Mani” di Tano Siracusa, “Lungomare” di Giovanni Pepi e “Mare” di Sandro Scalia, che ha realizzato questi scatti proprio in vista della rassegna, all’esposizione di opere realizzate nel corso degli anni come lavori isolati, nel caso di “Punti di vista” di Nino Giaramidaro. Un taglio documentario – antropologico presentano le mostre “Mercati” di Melo Minnella, “Zolfare di Sicilia” di Giuseppe Cappellani e “A New York” di Roberto Randazzo. Fortissimo il messaggio di denuncia sociale con “Reality” di Franco Carlisi e “Sete d’Africa” di Franca Schininà. La rassegna si conclude con “La fille de la Mer”, singolare viaggio nei fondali marini attraverso le notevoli fotografie subacquee di Domenico Drago.

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