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Le due anime degli Amici della Musica

  • 2 ottobre 2006

«Essere seri e bravi costituisce un handicap che qui, in Sicilia, si paga caro». Francesco Agnello, presidente del consiglio direttivo di “Amici della musica”, introduce con una punta di amarezza la stagione concertistica 2006/2007, la settantacinquesima dell’associazione palermitana fondata nel 1925. «Lo scorso anno – spiega Agnello – abbiamo chiuso in pareggio il nostro bilancio, nonostante ci fossero stati ridotti i contributi e nonostante il costo dei nostri abbonamenti fosse rimasto lo stesso. Per quest’anno il Ministero ha tagliato i fondi di un ulteriore 7%, e la Regione del 20%, a dispetto dell’aumento del budget regionale per altre manifestazioni che pur hanno una minore affluenza se non una qualità inferiore. Ma se da circa quindici anni i contributi regionali continuano a diminuire, “Amici per la musica” si conferma la sesta tra le istituzioni concertistiche italiane per affluenza di pubblico pagante».

«La passata stagione – ha confermato il direttore artistico Dario Oliveri – abbiamo avuto 45.500 spettatori paganti, un numero incoraggiante. I numeri sono importanti, perché determinano il bilancio stagionale, permettono di organizzare un certo tipo di manifestazioni, e danno un peso nel dialogo con le istituzioni». La stagione che si inaugura ha dovuto essere ridimensionata nel numero delle manifestazioni e ha scontato un aumento - seppur contenuto - del costo degli abbonamenti, ma ha tuttavia una sua «forza, coesione e soprattutto coerenza – illustra Oliveri – non è solo una serie o sequenza di concerti, ma un percorso, un intreccio di percorsi che induce il pubblico ad una riflessione sui repertori e sugli autori». La nuova stagione nasce con una doppia anima: «I cartelloni dei due turni pomeridiano e serale – dice ancora il direttore artistico - sono molto diversi, perché diverso, per curiosità e scelte, è il pubblico di riferimento».

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Gli unici appuntamenti in comune nei due turni sono con le grandi orchestre sinfoniche. Ad inizio di stagione l’Orchestra sinfonica di Milano “Giuseppe Verdi” diretta da Marko Letonja, insieme al pianista Benedetto Lupo, si cimenterà in «una vera prova di forza» eseguendo due programmi del tutto diversi a distanza di un giorno: il 13 novembre, per il turno pomeridiano delle 17.15, sarà l’apice del romanticismo con le opere di Schumann, Schubert e la “Patetica” di Cajkovskij, che «chiude il percorso della grande musica sinfonica ottocentesca»; mentre il 14 novembre, per il turno serale delle 21.15, sarà la volta delle musiche di Berio, Rakhmaninov e della “Sagra della primavera” di Igor Stravinskij, che «nonostante sia stata composta appena venti anni dopo la “Patetica” di Cajkovskij è totalmente diversa: sembra che sia cambiato il mondo».

Altro appuntamento con la musica sinfonica sarà il 29 e 30 gennaio con l’Orchestra di Padova e del Veneto diretta da Salvatore Accardo, anche violinista solista, e le musiche di Beethoven e Mozart. Il pianista Pietro De Maria il 19 e 20 marzo eseguirà la prima e la seconda parte del “Progetto Chopin”, una maratona con cui intende riproporre integralmente e in ordine cronologico l’intero corpus delle musiche per piano del compositore polacco. Al di là di questi appuntamenti, i programmi dei due turni rispondono a scelte differenti.

Il turno pomeridiano (il lunedì alle 17.15 al teatro Politeama Garibaldi), dedicato ad un pubblico maturo, è circoscritto stilisticamente e temporalmente al momento di nascita dei massimi capolavori del repertorio romantico, e con un particolare omaggio a Mozart (nel duecentocinquantesimo anniversario della nascita) e Schumann (nel centocinquantesimo anniversario della morte). Il programma va dal Quartetto Pavel Haas per le musiche di Beethoven e Janacek (20 novembre) al Trio EsTrio con musiche di Mozart, Schumann e Brahms (27 novembre); dal pianoforte di Olga Kern (musiche di Sostakovic, Brahms- Paganini, Rakhmaninov e Liszt, 4 dicembre) e Fazil Say (musiche di Bach-Say, Liszt, Haydn e Prokof’ev, 15 gennaio) al violino di Sergej Krilov, interprete di Bach, Berio e Paganini (11 dicembre).

E ancora il 22 gennaio il Quartetto Casals con le musiche di Mozart, Ligeti e Beethoven; il 5 febbraio Giuseppe Albanese al pianoforte per le musiche di Reger, Chopin, Debussy e Ravel; il 12 febbraio, per la prima volta a Palermo, il Wiener Kammer Ensemble (costituito nel 1970 da alcuni dei principali componenti dell’Orchestra filarmonica di Vienna) eseguirà musiche di Schubert, Richard Strauss e Johannes Strauss figlio; il 19 febbraio il duo giapponese di Junichiro Maturami (alla viola) e Harukada Moritada (al pianoforte) con musiche di Schumann, Hindemith e Brahms; il 26 febbraio Kun Woo Palk al pianoforte per musiche di Mozart, Schubert e Beethoven; il 5 marzo Eliot Fisk illustrerà con la sua chitarra il panorama spagnolo e latinoamericano.

E si prosegue il 26 marzo con Anne Gastinel al violoncello e Claire Désert al pianoforte per musiche di Debussy e Schubert; il 2 aprile il Trio di Parma con musiche di Beethoven, Casella e Brahms; il 16 aprile l’arpa di Lavinia Meijer con musiche per arpa dal diciottesimo al ventesimo secolo; il 23 aprile Andrea Lucchesini al pianoforte con musiche di Schubert e Schumann.

Il turno serale (il martedì alle 21.15 al teatro Politeama Garibaldi), più variegato ed aperto ad esperienze diverse, abbraccia un ambito cronologico più vasto, dal tardo rinascimento fiammingo del Ring Around Quartet di Genova (28 novembre) fino alle musiche di autori contemporanei chiamati essi stessi ad eseguire dal vivo le loro opere, come Michael Nyman e la sua band (7 novembre), il pianista Stefano Bollani (21 novembre), il chitarrista Ralph Towner (16 gennaio), Giovanni Sollima che «ci ha ormai abituato alla distorsione del suo violoncello e proporrà un repertorio che va da Bach a Jimi Hendrix» (6 marzo). Lo stesso maestro di Sollima, Antonio Janigro, hanno avuto anche altri due violoncellisti in programma, Enrico Dindo (12 dicembre) che col cugino Andrea Dindo al pianoforte eseguirà musiche di Beethoven e Schubert, e Mario Brunello (27 marzo) che rivisiterà le musiche di Bach in chiave multimediale (e con la partecipazione in video di Vinicio Capossela) con “Pensavo fosse Bach”.

Ancora, il 23 gennaio si esibirà il pianista Grigory Sokolov in un programma ancora da definire; il 6 febbraio Sandro Cappelletto e il Quartetto Savinio proporranno, con il concerto-racconto “La notte delle dissonanze”, musiche di Mozart e Beethoven; il 13 febbraio il Fontanamix Ensemble diretto da Francesco La Licata ricorderà Federico Incardona, il compositore palermitano recentemente scomparso, eseguendo alcune delle sue opere insieme a musiche di Schonberg, Mahler e Ligeti. Il 20 febbraio sarà la volta del Berlin Philharmonic Piano Trio con musiche di Schubert, Beethoven e Brahms; il 27 febbraio Joseph Silverstein (violino) e Derek Han (pianoforte) con musiche di Schubert, Stravinskij, Schonberg e Schumann; il 13 marzo il Quartetto Kuss per musiche di Haydn, Ades e Schubert. Un altro quartetto, il Bernini, si esibirà il 3 aprile con musiche di Beethoven, Betta e Ferrero, mentre il 17 aprile la percussionista Evelyn Glennie, con il pianista Philip Smith, sarà per la prima volta in concerto per gli “Amici della musica”.

Per gli abbonamenti alla stagione al teatro Politeama Garibaldi sono previste diverse fasce per i singoli turni o per il doppio abbonamento ad entrambi i turni. Si possono trovare ulteriori informazioni consultando il sito dell’associazione www.amicidellamusicapalermo.it.

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