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Mashrooms, Welcome to Spackentown

  • 3 maggio 2005

Band: Mashrooms
Titolo: Welcome to Spackentown
Anno: 2003
Produzione: Arsonica records


Dopo varie demo ed Ep finalmente nel luglio del 2003 esce il primo vero album targato Mashrooms, dal titolo "Welcome to Spackentown". Questo sarà per loro il biglietto d'ingresso per la prima compilation di Balarm ma anche per un intenso e lungo tour in giro per l'Italia. Sette pezzi, registrati ed ultimati tra Italia e Croazia, compongono l'album. Sette pezzi ognuno con
delle peculiarità precise. Questi sono essenzialmente strumentali, la voce non è altro che una rifinitura. Metodo, questo usato ad esempio da gruppi come "Giardini di Mirò" o i più famosi "Mogwai" o "Tortoise". Così, dopo la prima "Copyland in spackentown" dove grande spazio è dato alla parte strumentale, arriviamo in un brano in cui la linea vocale è più presente. Si tratta di "Waiting me" pezzo che, per l'intera durata, non dà un attimo di respiro talmente è incalzante. Ed eccoci giunti, passando per "Spy", alla quarta traccia "Feedle in the middle". Una ballata che ricorda molto da vicino i contenuti di un ottimo disco di matrice italiana, "Punk.is not diet" dei precedentemente citati Giardini di Mirò. La struttura si basa sulle emozioni suscitate da chitarre che s'inseguono le une con le altre.

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Tutto trova il suo giusto equilibrio. Passando poi da "No money world", arriviamo al brano più "POP" (ma diamo a questa parola il giusto peso in questo contesto), "My crazy neighbour". Qui ritroviamo la voce che ritorna a riaccompagnarci nell'evoluzione del pezzo. L'atmosfera è più leggera, diretta rispetto alla tensione che in precedenza si respirava. A chiudere "I want a cigarette" brano in bilico tra il nichilismo punk, la sgarbatezza di un pezzo noise e l'accogliente dolcezza di una ballata. E', insomma, un susseguirsi di emozioni messe in musica. Dunque, dopo, avere ascoltato per intero l'album si rimane positivamente sorpresi dalla compattezza di suoni e dall'insieme di idee che unite tra loro danno vita ai Mashrooms. Fino all'ultima nota del disco mi sono chiesto: "quanti saranno nel gruppo?". Beh, sono rimasto sorpreso dal sapere che sono solo quattro e sono così potenti ed uniti!

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