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MusicALEA: Palermo si tinge di blues

  • 19 settembre 2005

Dedicata ai fratelli morti a New Orleans e a un indimenticabile uomo di blues, Enrico Cassarà, la trentunesima edizione di Music Alea, in programma dal 24 settembre al 21 dicembre, si appresta ad aprire i battenti in quella che sarà un’altra stagione all’insegna della grande musica d’autore.

Dieci concerti, artisti di straordinaria caratura divisi tra "big" della musica italiana e mondiale e autentiche promesse pronte a dimostrare tutto il loro indiscutibile valore. Ma il "fil rouge" è sempre lo stesso, quello che da anni contraddistingue l'Associazione Musicale Alea: la voglia di "condurre attività ed allestire cartelloni annuali di assoluto prestigio che privilegiano i codici ed i linguaggi musicali più pregnanti e coinvolgenti". Queste, in sintesi, le parole del direttore artistico Pippo Catanzaro, batterista navigato e portavoce assoluto della volontà di trasformare Palermo in un carismatico attracco per musicisti apprezzabili e da apprezzare.
MusicAlea nasce all’insegna del blues e delle sue multiformi sfaccettature, ma da anni ha allargato il proprio raggio d’azione dimostrando di saper ricercare e riconoscere la "buona qualità" delle sette note all’interno della musica popolare. Non a caso lo scorso anno venne consegnata la "Targa Alea" al pianista ed ex Pierrot Lunaire Arturo Stalteri; quest'anno il significativo riconoscimento verrà invece affidato al "missionario del blues", il chitarrista-cantante Kent DuChaine.
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L’intera manifestazione avrà luogo all’interno dei Candelai di Palermo in via Candelai 65 (ingresso libero per le prime tre sere, per le altre posto unico 10 euro, ridotto per soci ALEA, Candelai e Studenti 7 euro), primo appuntamento, sabato 24 settembre, all’insegna del blues di casa nostra con il concerto del chitarrista agrigentino/licatese Gai Bennici. La sua chitarra, dopo sedici anni di gavetta e continue soddisfazioni, ha iniziato a incuriosire esperti, amanti del genere e prestigiose label (su tutte la ravennate "Crotalo" che gli ha garantito un contratto discografico). Bluesman votato al mito, cresce artisticamente imparando dai grandi (Clapton, B.B. King) per poi finire a dividere il palco con alcuni di loro: da Sherman Robertson a Chico Banks passando per Eddie Floyd e la leggendaria "Blues Brothers Band". Interprete ma anche autore di brani inediti, Bennici si presenterà sul palco dei Candelai accompagnato da Alberto Parla e Angelo Spataro (la Gai Bennici Band).

Sabato 8 ottobre troveremo la Cekout band, anch’essa votata alla "triade acustica" (chitarra-basso-batteria) mentre venerdì 21 ottobre sarà la volta del Karme Quartet, capitanati dal catanese Karme (introdotto nell'ambiente che conta dall'attento Gegè Telesforo). Di matrice "irish", invece, l’irresistibile "stacco sonoro" che proporrà venerdì 28 ottobre i Dagda che affondano le loro radici all’interno della musica popolare celtica, mentre l’appuntamento per mercoledì 9 novembre è con Kent DuChaine, straordinario bluesman del Minnesota che riceverà la "Targa Alea 2005". Pentatoniche a favore del rock per il concerto di sabato 19 novembre che vedrà protagonista il trevigiano Tolo Marton e, fiore all’occhiello dell’intera manifestazione, il concerto del 30 novembre con il mitico Sugar Blue, che da Harlem si ritrova ben presto a dividere il palco con artisti del calibro di Bob Dylan, Frank Zappa e Stan Getz. Martedì 6 dicembre toccherà invece ad un protagonista assoluto della "world music": il percussionista napoletano Tony Esposito, accompagnato dalla sua "Banda del sole" e dall’intramontabile "tamborder", strumento a percussione reso celebre dalla hit "Kalimba de Luna". Penultimo appuntamento per Music Alea, sabato 17 dicembre, con i Goreè Drums – Tamburi Di Goreè, realtà "percussiva" ideata da Abdulaye Kande che ripercorre gli scenari sonori tipici della musica africana già riportata all’attenzione internazionale da artisti come Youssu N’Dour e Baaba Maal. Spetterà invece a James Senese & Napoli Centrale, il compito di chiudere questa ricca edizione di Music Alea 2005. Portabandiera della rinascita musicale partenopea, il sassofonista Senese è "responsabile" di aver regalato a Napoli quella straordinaria anima "black" che ha contraddistinto l’opera "pop" di artisti come Pino Daniele ed Enzo Avitabile, all’interno di quella storica realtà che vide la luce proprio con il nome "Napoli Centrale", ancora oggi considerata un ponte sonoro indistruttibile tra il mediterraneo e l'America.

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