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Nasce il “Museo” dell’Archivio storico

  • 5 dicembre 2005

Nuovo sistema espositivo con tecnologia d’avanguardia per l’Archivio storico del Comune di Palermo, in via Maqueda, accanto alla facoltà di Architettura. Nella Sala Almeyda del palazzo, infatti, è stata realizzata una sorta di esposizione permanente che illustra alcuni documenti tra i più importanti per la storia della città, senza comunque creare troppo contrasto con l’equilibrio architettonico della sala, opera di Damiani Almeyda. Il sistema è composto da due “tavoli tecnologici”, progettati appositamente per l’occasione dall’architetto Antonio Di Lorenzo e realizzati dalla “Goppion” di Milano, famosa a livello internazionale per i suoi allestimenti di strutture espositive in musei come il Louvre e il British Museum. L’intento del “Museo d’Archivio”, come è stata chiamata l’opera, è quello di ampliare ai cittadini la fruizione dei documenti dell’Archivio storico, necessari per conoscere a fondo la storia di Palermo, e farne dunque una nuova opportunità di studio e ricerca. Finora, infatti, solo alcuni storici e studiosi hanno potuto consultare queste fonti. I nuovi supporti espositivi sono costruiti come un tavolo in acciaio bronzato, composto da un piano, due montanti ed una campana di vetro che si intersecano fra loro. La campana è un parallelepido di cristallo chiuso, che interseca il tavolo, attraversandone il volume e mostrando la trasparente faccia inferiore al di sotto del piano espositivo. Per la conservazione dei documenti sono state prese alcune misure che vanno dagli alloggiamenti per i tamponi alla stabilizzazione igrometrica, fino all’illuminazione, realizzata con un sistema a fibre ottiche su carrellini scorrevoli e con riflettori regolabili. Le superfici dei tavoli tecnologici sono state realizzate con particolari vernici per creare un effetto fiammato bronzo-ambra.
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