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Second Grace, musica per gli occhi

«Abbiamo “bucato il mercato” con i Tortellini Fini: ora dipende tutto da noi»

  • 7 giugno 2007

Accendo senza convinzione la tv poco prima di cena e sintonizzo su una rete nazionale. La mia distrazione viene dissolta da una melodia che conosco. Sullo schermo, un volto altrettanto noto: quello di Fabrizio Cammarata dei Second Grace, uno dei gruppi migliori mai comparsi a Palermo. Strano esperimento di commistione videoclip-pubblicità, non ci sono dubbi: quello spot dei Tortellini Fini recita in sovrimpressione – mai a memoria una cosa simile in Italia – “The Second Grace – Antananarive”. Urgono chiarimenti viste le tante novità. Li incontro al completo (oltre a Fabrizio, anche Fabio Rizzo, John Riggio e Fabio Finocchio) e dalle risposte mostrano di avere
come sempre le idee molto chiare. «Lo spot per la Fini è nato poche settimane dopo la presentazione del disco, per una serie di casualità concatenate – spiegano –. L’album è stato notato dall’agenzia pubblicitaria milanese incaricata della pubblicità per la Fini, che ha deciso di investire su un nostro pezzo». Da lì è stato quasi naturale il coinvolgimento di Fabrizio e la scelta di “Antananarive” come singolo: «Era il pezzo più “filastroccoso”», afferma il cantante, mentre Fabio Rizzo precisa: «La presenza di un cantante era prevista nello storyboard». Originariamente lo spot doveva essere fatto dal cantautore Jack Johnson, che però ha rifiutato. «Noi invece non ci siamo rifiutati! Infatti il nostro slogan alla fine è stato: “Avremo tutta una carriera per pentircene!”» (risate, ndr).
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I Second Grace non temono comunque che la loro musica accostata in modo tanto plateale a una pubblicità venga considerata un “prodotto”, nel senso più strettamente commerciale del termine. Spiegano infatti che questo spot serviva inizialmente a “bucare il mercato” e a fare conoscere la band a un pubblico più ampio, non a “ipnotizzare” la gente. «E poi l’onda lunga dello spot si è fermata – affermano – Ora tutto dipende da noi, dal disco, dal tour... La pubblicità è stata solo un punto di partenza». Internet ha svolto un ruolo importante in questi mesi: «In molti siti e blog – raccontano – un sacco di gente chiedeva aiuto per rintracciare la canzone e subito ci hanno cercato su Myspace, sicuri di trovarci». C’è anche un curioso retroscena, come spiega Fabrizio: «Sono nate diverse leggende metropolitane: “Sono americani, vengono da Detroit”, “Fabrizio Cammarata ha scritto quella canzone perché ha avuto un’esperienza in Madagascar”...» (risate, ndr). Intanto la band ha cambiato etichetta discografica passando, in un modo da loro stessi definito indolore, dalla OTR (che continua a curare per loro booking e management) alla Edel. Inoltre, l’avventura sugli schermi tv dei Second Grace non si è fermata con lo spot per la Fini: la casa di produzione Central Groucho e il regista Sergi Capellas hanno girato anche un videoclip ambientato nel centro storico di Palermo, tra Capo e Vucciria. La piacevole chiacchierata si conclude con riflessioni su Palermo, dove qualcosa sembra muoversi anche in ambito musicale. I quattro hanno un obbiettivo: quello di fare sempre base nella loro città e, perché no, un giorno costituire coi colleghi palermitani una struttura che faccia da punto di riferimento per gli artisti, in modo da convogliare queste energie in una vera “scena”: ciò che è sempre mancato.

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