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Slow Food Sicilia chiude ufficialmente i battenti

Salta il responsabile, Pippo Privitera, con una lettera del presidente di Slow Food Italia. Disattesi gli obiettivi presi dal coordinamento siciliano

  • 13 ottobre 2011

Slow Food Sicilia chiude. Il responsabile Pippo Privitera è stato sollevato dall’incarico, come annuncia una lettera del presidente di Slow Food Italia, Roberto Burdese. Non sono resi noti i dettagli che hanno portato alla drastica decisione. Quel che è certo che i prossimi eventi enogastronomici a cui doveva partecipare Slow Food Sicilia sono già stati sospesi.

Slow food è un'associazione no profit nata in Italia venticinque anni fa. L’intenzione principale è quella di contrapporsi al concetto di “fast” che ormai è entrato prepotentemente anche sulle nostre tavole, impedendoci di gustare ciò che mangiamo e di selezionarlo in modo sano, corretto e piacevole. Nel corso dei decenni, attraverso campagne mirate alla promozione di eventi eno-gastronomici, si è impegnata sulla salvaguardia della biodiversità dei sapori e della tradizione culinaria. Diramatasi nelle varie regioni d’Italia, la Slow Food Sicilia ha il compito di salvaguardare il patrimonio della cultura eno-gastronomica dell’isola. Lo stesso Privitera, durante i cinque anni della sua amministrazione, si è fatto promotore di importanti eventi del territorio siculo, come il progetto di rilancio del suino nero dei Nebrodi.

Adesso che è stato diffidato alcuni avanzano ipotesi non ancora ufficializzate riguardo ad irregolarità nella gestione amministrativa. Il presidente nazionale Roberto Burdese spiega che la decisione nasce in seguito a problemi e criticità emerse durante il congresso nazionale tenutosi l’anno scorso e che non hanno trovato soluzione. Intanto i contatti della sede siciliana di Slow Food vengono trattati dalla segreteria nazionale, in particolar modo dal segretario nazionale di Slow Food Italia, Daniele Buttignol, e da collaboratori delegati direttamente da lui.

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