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The Jains, sulle orme delle grandi del rock

  • 28 gennaio 2006

Sono Anna Di Pierno, passionale batterista, e Kris Reichert, la bionda canadese del duo Kris&Kris e volto icona dei programma giovanili italiani che, accantonati per il momento cover band e show televisivi, sono divenute The Jains, convincendo con il loro primo album di inediti "Kill The Ghost" (Tube records): le due grintose artiste saranno presenti all’interno della rassegna Indiexplosion giovedì 2 febbraio ai Candelai di Palermo (via Candelai 65, ore 22.30, ingresso 5 euro). A seguire, aftershow col dj set targato Dj Bug. Elogio all’acustica nervosa e suadente in stile Pj Harvey, il duo imbocca la strada del guru alternative-rock Cesare Basile che produce il disco di esordio trascinato dal brano "Stronger", con videoclip annesso firmato Enrico Zanetti. Il progetto Jains è fondato sull’asse complicità-esperienza. Le due ragazze conoscono bene l’underground, collaborano in tour con gli Ulan Bator e il primo passo discografico si rispecchia ampiamente con queste esperienze di confine, mischiate a un’immagine irresistibilmente glam e d’effetto - non a caso la copertina di "Kill The Ghost" si è aggiudicata la prima edizione dell’Italian Cover Contest 2005. In una breve ma piacevole intervista abbiamo distratto Kris dalle straordinarie piste da sci valdostane, dove intenta a fare snowboard si prepara a una intensa settimana di concerti peninsulari e a una nuova, prossima, rentrée negli studi discografici. Il successo di critica e la grande risposta di pubblico ai concerti ha confermato che il duo ha tutte le carte in regola per ritagliarsi un autorevole spazio all’interno di un underground nostrano che continua ad ampliarsi positivamente.

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Kris, dove inizia il progetto Jains?
Anna Di Pierno ed io ci siamo conosciute in una cover band, ma l’idea di riproporre brani non nostri ci annoiava, quindi abbiamo iniziato a lavorare su pezzi inediti scritti da noi. La cosa è stata molto naturale ed immediata visto che condividiamo la passione per gli stessi generi musicali, la stessa voglia di esprimere e caratterizzare le nostre emozioni sul palco.

E la scelta di una line up in duo?
Abbiamo cercato più volte di introdurre un terzo elemento alla band, una bassista specialmente, ma non trovavamo mai la persona giusta, il terzo "complice" da accostare a un duo molto rodato. E poi il sound che produciamo attualmente ci soddisfa molto.

Il vostro primo album è stato prodotto da Cesare Basile, che a sua volta ha collaborato con John Parish, il produttore di Pj Harvey. Le influenze sonore autorevoli non vi mancano di certo.
Pj Harvey è un nostro idolo. Poi le collaborazioni tra Parish e Harvey sono state fantastiche. Così come quelle tra Parish e Cesare Basile. Ho avuto la fortuna di essere presente nell’ultimo disco, "Hellequin Song", che Cesare ha registrato a Reggio Emilia in uno studio stupendo, con collaborazioni straordinarie (tra gli altri Manuel Agnelli e Jean Mark Butty, ndr).

Il videoclip di "Stronger" gira a rotazione sui network musicali, alcuni a te molto cari. Che effetto ti fa essere passata da presentatrice di Mtv a protagonista di un videoclip trasmesso sulla stessa rete?
E’ vero. la settimana scorsa siamo state anche ospiti di "Brand New". Tornare in quegli studi dove solitamente facevo da padrona di casa, e presentarmi da ospite, con un progetto musicale al quale credo molto, mi realizza tantissimo. Anni fa sono entrata su Mtv per lavorare con la musica e per la musica. Fare televisione, diventare un personaggio televisivo è sempre stato un aspetto secondario. Mi sento principalmente un’artista, e sono felice di averlo dimostrato.

Qual è il fil rouge dell’album "Kill The Ghost"?
Tutte le canzoni parlano di emozioni molto difficili da tirar fuori. Sono i classici fantasmi nascosti, gli scheletri dell’armadio trattati e sfatati in modo fiabesco. Il fine è quello di scoprire queste sensazioni ostili, tirarle fuori e ucciderle per tornare alle nostre verità.

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