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Un concerto dal sapore polacco: Pletnev suona Chopin per gli Adm

  • 19 febbraio 2006

Un programma musicale interamente dedicato a Chopin, quello dell’attesissimo appuntamento al teatro Politeama Garibaldi di Palermo, il 28 febbraio alle 21.15 ed in replica il giorno dopo alle 17.15, per gli abbonati dell’associazione "Amici della Musica" (maggiori informazioni sul sito internet degli Adm), protagonista Mikhail Pletnev. Nato ad Archangelsk nel 1957, ha manifestato uno straordinario talento già in giovanissima età che, entrato nel 1974 al Conservatorio di Mosca, dove ha studiato con Jakob Flier e Lev Vlasenko, lo conduce a 21 anni a vincere la "Medaglia d’Oro" e il primo premio al Concorso Nazionale "Tchaikovskij". La sua fama lo ha portato a suonare nelle più importanti sale concertistiche americane, europee e giapponesi. Nel 1980 è diventato direttore d’orchestra e nel 1990 ha fondato l’Orchestra Nazionale Russa. Da tanti anni svolge una regolare attività concertistica ed incide in esclusiva per la Deutsche Grammophon. Pletnev è un pianista analitico ed ogni singolo dettaglio musicale non sfugge al suo sguardo. L’autocontrollo, la fermezza e la lucidità governano i movimenti del suo corpo e le sue perfomances raggiungono un’elevata perfezione.

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Il repertorio di questo concerto dal sapore polacco comprenderà cinque mazurche – Mazurca in re bemolle maggiore op. 30 n. 3, Mazurca in do diesis minore op. 50 n. 3, Mazurca in do maggiore op. 68 n. 1, Mazurca in do minore op. 56 n. 3,Mazurca in fa minore op. 68 n. 4 –, la Polacca-Fantasia in la bemolle maggiore op. 61, due valzer – Valzer in la bemolle maggiore op. 34 n. 1, Valzer in mi minore op. postumo –, quattro notturni – Notturno in fa diesis minore op. 48 n. 2, Notturno in mi bemolle maggiore op. 9 n. 2, Notturno in fa minore / maggiore op. 55 n. 1, Notturno in do diesis minore op. 27 n. 1 –, la Ballata in sol minore op. 23, e la Fantasia in fa minore / la bemolle maggiore op. 49. Un inventario policromo di opere, la cui musicalità è stata tramandata ai posteri per l’originalità armonica, il toccante lirismo e il fervente spirito patriottico. Un’ineccepibile tecnica pianistica che poggia i suoi sostegni sulla concentrazione auditiva, la ricerca timbrica, una profonda conoscenza dell’uso dei pedali e sulla destrezza digitale, leggere ed eterea (una caratteristica del tutto chopiniana, come ha testimoniato anche George Sand, la compagna del musicista dal 1838 al 1847: «Chopin ha due mani di velluto»).

Nelle 59 mazurche, la scrittura è limitata all’essenziale, come nella natura di queste danze nazionali, semplici ed accompagnate dalla duda (un tipo di cornamusa), dal ritmo ternario e con accenti spostati sui tempi deboli della battuta: esse registrano stati d’animo contrastanti, dalla giocosa letizia alla malinconia più grigia (che pervade per esempio la Mazurca in fa minore op. 68 n. 4, composta nell’ultima fase della sua vita, tormentata dalla tubercolosi e dalla depressione). La Polacca-Fantasia in la bemolle maggiore op. 61, di carattere quasi superbo, rappresenta anch’essa una stilizzazione delle danze nazionali. Essa è presentata nella forma tripartita: tre temi dominano la prima parte, altri due la parte centrale e un riepilogo governa la terza parte. I valzer sono brillanti ed "aristocratici" e si mostrano sotto svariate forme, la scrittura è ricercata ed i temi, ben cesellati, scorrono con eleganza. I notturni evocano un’intima atmosfera e l’intenso lirismo pervade le pagine musicali. La Ballata in sol minore op. 23 consta di due temi: il primo (in sol minore) sembra portare l’eco di una leggenda; il secondo (in mi bemolle maggiore) è cantabile. Le ballate per pianoforte (compresa quella dell’op 23), considerate le intrinseche qualità narrative delle melodie, secondo alcuni studiosi, trassero ispirazione dai versi del poeta Mickiewicz (nonostante la forte avversione del musicista verso la musica a programma). La Fantasia in fa minore / la bemolle maggiore op. 49, probabilmente una delle composizioni più complessa concepita da Chopin, prosegue su una scrittura rapsodica ed improvvisativa.

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