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"Zitto!" Un progetto teatrale per bambini di ogni cultura

  • 3 aprile 2006

Una compagnia fondata da Christiane Véricel in Francia a Lione più di vent'anni fa, che mescola attori professionisti adulti con ragazzi. E' stato presentato dalla direttrice del Centro Culturale Francese Daniela vom Scheidt agli studenti della facoltà di Scienze della formazione dell'Università di Palermo, il progetto della compagnia teatrale Image Aiguë. Esso è suddiviso in più tappe che consistono in laboratori nelle scuole o nei centri sociali, seguiti da un laboratorio intensivo di due giorni, che ospiterà solo alcuni dei ragazzi coinvolti. In seguito, alcuni di loro parteciperanno ai laboratori internazionali, nei quali incontreranno bambini di paesi diversi e con i quali creeranno lo spettacolo, ognuno parlando la propria lingua. Perché la lingua non è l’elemento di comunicazione essenziale: ci sono tanti mezzi per ascoltare l’altro, prestargli attenzione, capirlo. Non è un progetto sociale né linguistico, ma culturale. E dopo aver lavorato a lungo in tutti i continenti, dalla Cina al Brasile, da alcuni anni Image Aiguë lavora di più in Europa, e in particolare nei quartieri difficili delle grandi città.

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A Palermo il progetto è iniziato nel 2004, e a partire dal 2005 è stato finanziato dall’assessorato agli Affari sociali del Comune di Palermo. Sono stati fatti 40 laboratori nelle scuole coinvolgendo circa mille bambini di cui quattro sono stati inseriti nel laboratorio internazionale. Si è concluso con tre rappresentazioni dello spettacolo "Addio Mamma" a Palermo, al Teatro Garibaldi e nell’ambito del festival Kals’Art. In Europa ci sono state 23 rappresentazioni, in tutte le città che hanno partecipato al progetto. La rappresentazione prevista per l’anno 2006 si chiama "Zitto!" e a Palermo prevede dei laboratori a Brancaccio e allo Zen, che saranno seguiti da un laboratorio internazionale e da rappresentazioni pubbliche. La tematica sulla quale Image Aiguë lavora questa anno è quella della trasmissione. Perché, come dice Cristiane Véricel: «Vivere è trasmettere». La trasmissione tra generazioni. La trasmissione di tradizioni. Come fanno gli immigrati a trasmettere ai loro ragazzi la loro cultura in un contesto straniero? Devono imparare a fare diverse cose. La novità di questo anno è l’inserimento di giovani disabili con l’Associazione Apriticuore e di anziani con il centro Padre Nostro. Uno degli obiettivi dei promotori di questo progetto è di radicarlo nella città di Palermo e quindi di creare una rete di centri e scuole che svolgeranno il lavoro teatrale in modo continuo. Il prossimo laboratorio sarà dal 4 al 9 aprile al Centro Sociale Brancaccio, poi a maggio la compagnia sarà per una settimana allo Zen. E questi laboratori termineranno con uno spettacolo in autunno al Teatro Garibaldi. Qualcuno di questi bambini andrà poi in giro per il nostro continente… perché è anche così che si costruisce l’Europa.

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