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Mai nome fu più azzeccato ma ora rinasce: torna l'acqua nella Fontana della Vergogna

Da troppo tempo a secco, tra la delusione di turisti e palermitani, vi sveliamo quando tornerà a zampillare (e funzionare) la Fontana Pretoria, simbolo della città

Anna Brisciano
Laureanda in comunicazione
  • 26 marzo 2024

Piazza Pretoria ( Foto di Salvo Caruso)

Ritorniamo dopo mesi su un argomento che ha catturato a Palermo l’attenzione di residenti e turisti: il caso delle fontane storiche non funzionanti. Vere e proprie strutture monumentali trascurate e a secco. Una su tutte: Fontana Pretoria, che continua a non essere attiva e a deludere ogni giorno centinaia di visitatori.

Non è una coincidenza che in questi giorni alla redazione di Balarm siano arrivate segnalazioni che hanno come oggetto il mancato funzionamento della fontana storica per eccellenza, quella di piazza Pretoria, detta anche piazza "della Vergogna": «La vergogna della fontana della “vergogna” - ci scrive un lettore -. È impossibile fruire di essa ed è sempre spenta… vogliamo l’acqua!».

Ci tiene a tranquillizzare l’animo di turisti e palermitani l’assessore al centro storico, Maurizio Carta, che assicura: «L’ufficio del centro storico, responsabile per i beni monumentali, ha appena definito un accordo quadro per la sistemazione dell’impianto della fontana e per la sua manutenzione».
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Continua l’assessore comunale: «È stato perfezionato il contratto con la ditta vincitrice e sono state fatte le verifiche con Amap e con la Soprintendenza. Entro due mesi, al massimo, la fontana tornerà alla piena funzionalità». D’altronde il Comune ha stanziato per la manutenzione di fontane e vasche 2 milioni di euro nel Piano triennale delle Opere pubbliche approvato dalla giunta.

Il problema era già stato sollevato dalla nostra redazione nel mese di novembre grazie ad un reportage sulle fontane a secco di Palermo.

Come abbiamo raccontato nell'articolo, oltre a Fontana Pretoria, restano a secco pure le fontane di Piazza Rivoluzione, dei Quattro Canti, di Villa Bonanno, di Porta Felice, dei Giardini della Zisa, di Villa Giulia e del Parco della Favorita. A contribuire al loro degrado la cattiva manutenzione, la sporcizia e la mancanza d’acqua.

In quell'occasione il Comune ci aveva spiegato come il problema fosse di natura economica ma aveva sottolineato anche come, una volta recuperati i fondi, il problema sarebbe stato risolto.

«Per quattro anni non ci sono state abbastanza risorse economiche per una manutenzione ordinaria del parco scultoreo e monumentale che permettesse alle fontane di funzionare. Ora che siamo usciti da questa condizione di dissesto contiamo che vengano assegnati i fondi necessari», aveva dichiarato a Novembre Maurizio Carta.

I fondi adesso per fortuna ci sono.

Nonostante l’importante problema di natura economica, in questi anni si è cercato di rimediare attraverso interventi di piccola manutenzione dove ce ne fosse la necessità. Sono intervenuti l'Amap, quando il problema riguardava il sistema idrico, o il Coime, per interventi di piccola manutenzione attinenti alla pulizia dell’impianto idrico o dei condotti.

Adesso, a fronte di disagi sempre più grandi ed evidenti la piccola manutenzione non è più sufficiente. In una città che punta sul settore turistico, strutture monumentali, come quella di Piazza della Vergogna, dovrebbero colpire il turista, non deluderlo e il Comune lo sa bene.

In estate infatti rivedremo scorrere l’acqua all’interno di Fontana Pretoria e Palermo non vede l’ora.
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