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Sette fate e una Santa per l'Albergheria: rinasce un altro angolo storico di Palermo

Riqualificazione e partecipazione tra istituzioni e privati sono alla base delle azioni che hanno portato alla realizzazione del progetto che ha coinvolto l’Associazione Mercato Storico Ballarò

  • 22 dicembre 2021

Un altro angolo di Palermo, tra i quartieri più antichi e ricchi di storia, diventa protagonista di un progetto di riqualificazione che lo renderà anche turisticamente attrattivo. Stiamo parlando di piazzetta Sette Fate, nel cuore di Ballarò, che grazie alla realizzazione del progetto “Il Faro di Ballarò”, vincitore del concorso di idee promosso dal Comune di Palermo con il sostegno di Airbnb, torna a splendere.

Riqualificazione e partecipazione tra istituzioni e privati sono alla base delle azioni che hanno portato alla realizzazione del progetto che ha coinvolto l’Associazione Mercato Storico Ballarò e altre associazioni già attive nel quartiere L’obiettivo promosso appunto dalle associazioni private che hanno proposto la loro idea di “luce sui quartieri” è quello di ridare centralità alla piazza, trasformandola in un luogo d’incontro per chi vive e attraversa il quartiere.

In quest’ottica, nel 2019, rispondendo al bando comunale che, come è stato per Danisinni, ha messo a disposizione della città le risorse ricavate dalla tassa di soggiorno e devolute generosamente da Airbnb, il progetto ha seguito tutto l’iter (dalla votazione on line alle varie fasi burocratiche) e oggi è realtà.
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L’intervento, che ha subito dei rallentamenti a causa della pandemia, ha realizzato gli interventi di pedonalizzazione della piazza, l’illuminazione della torre, la creazione di un murale realizzato dall’artista Igor Scalisi Palminteri, l’installazione di arredi urbani e verde pubblico, l’istituzione di un punto d’incontro che faccia da riferimento per i walking tour della città.

L’intento infatti, in sinergia con la visione di riqualificazione e di contestuale promozione turistica promossa da Airbnb, è quello di rendere fruibile ai residenti ma anche ai turisti angoli della città ricchi di storia e patrimonio culturale.
Il progetto tecnico è stato ideato dall’architetto Maria Strano, componente del comitato promotore dell’iniziativa di rigenerazione urbana.

«Questa riqualificazione della piazza Sette Fate – ha dichiarato il presidente dell’ Associazione Mercato storico Ballarò, Giacomo Terranova - si inserisce in un progetto più generale di rigenerazione del quartiere Albergheria che vede l’Associazione protagonista con l’amministrazione comunale e la rete delle associazioni del quartiere».

L’iniziativa lanciata da Airbnb e accolta dal Comune è stata riconosciuta come progetto pilota innovativo e presentato, per ciò, in un convegno nazionale nel 2019 tenuto in Spagna.

Palermo dunque, in questa circostanza, si presenta grazie ai due progetti già realizzati a Danisinni, in primis, e adesso al Ballarò esempio virtuoso di percorso partecipato tra istituzioni e enti privati sul territorio nell’ottica della riqualificazione e della promozione.

L’intervento artistico, come anticipato, è stato affidato a Igor Scalisi Palminteri.

«Dalle prime battute - ci ha detto Igor - il progetto è cambiato; dovendolo realizzare a piazza Sette Fate, luogo di per sé ricco di storie e leggende, l’intento era quello di valorizzare certamente queste donne. Poi è cambiata la sede del murale e mi è stato affidato uno spazio esattamente tra la chiesa di Santa Chiara e l’edificio dove opera la Caritas intestato alla stessa santa.

A questo punto non avevo dubbi, in più negli anni in cui sono stato un francescano avevo avuto modo di approfondire la storia di questa donna che al fianco di San Francesco, pur nel ruolo di suora di clausura, ha realizzato grandi cose.

Ancor più in questo momento storico credo sia importante far emergere questi esempi di donne che hanno segnato la storia. Per realizzarla mi sono ispirato all’affresco di Simone Martini che si trova nella Basilica di San Francesco ad Assisi, poi l’ho realizzata secondo gli stilemi bizantini propri della nostra cultura siciliana, rendendola icona dal punto di vista pittorico.

Ho puntato molto sugli occhi della mia Santa Chiara perché mi faceva piacere che dalle due diverse vie a cui si può accedere alla piazzetta si scorgessero come primo dettaglio».
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