ATTUALITÀ

HomeNewsAttualità

Il sapere come bene comune: l'archivio "Cosa Libera"

Il sapere come unico strumento per combattere il fenomeno mafioso: nasce "Cosa Libera", l'archivio online di Addiopizzo con le le sentenze degli ultimi dieci anni

  • 2 luglio 2016

«La mafia non è un cancro proliferato per caso su un tessuto sano. Vive in perfetta simbiosi con la miriade di protettori, complici, informatori, debitori di ogni tipo, grandi e piccoli maestri cantori, gente intimidita o ricattata che appartiene a tutti gli strati della società.»

Diceva così Giovanni Falcone alla giornalista Marcelle Padovani che ha raccolto le riflessioni del giudice nel libro "Cose di Cosa Nostra". Proprio quella gente ha nutrito e nutre ancora la realtà mafiosa, riconoscendone in qualche modo l'autorità.

È qui che si inserisce il lavoro dell'associazione Addiopizzo che, ben dodici anni fa, ha scelto di combattere questa mentalità offrendo al prossimo la possibilità di ribellarsi e gli strumenti per interrogarsi e iniziare a conoscere il fenomeno mafioso.

Oggi l'associazione compie un passo avanti e realizza il motore di ricerca "Cosa Libera", un archivio online che raccoglie tutte le sentenze emesse dal 2005 fino ad oggi per fatti di mafia che hanno interessato il territorio di Palermo e provincia.

Adv
Si tratta di un archivio informatico organizzato, capace di conservare, tutelare e valorizzare le fonti documentarie e giudiziarie degli ultimi dieci anni, garantendone la pubblica, ed intelligente fruizione.

Un "patrimonio" che Addiopizzo restituisce ai cittadini, dalle storie dei singoli fatti criminali alle operazioni più grandi, ma non solo: Cosa Libera, il cui nome è nato da un chiaro gioco di parole, offre uno strumento, il sapere.

Permette di monitorare lo stato dell'organizzazione mafiosa e di apprezzare il cambiamento tangibile che l'antimafia sociale ha apportato al contesto di Palermo e provincia. Dietro Cosa Libera c’è un pool di avvocati, un vero e proprio studio legale unico nel suo genere.

L'obiettivo, oltre a quello di garantire una libera fruizione di una precisa tipologia di sentenze, è quello di coinvolgere la città, di aprire le porte ai cittadini che vogliono lasciare il proprio contributo affinché tutti siano personaggi e protagonisti del cambiamento, del miglioramento, dell'annichilimento del fenomeno mafioso, nella convinzione che il pensiero critico sia fondamentale per una società libera

Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
Cliccando su "Iscriviti" confermo di aver preso visione dell'informativa sul trattamento dei dati.
...e condividi questo articolo sui tuoi social:

GLI ARTICOLI PIÙ LETTI