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Gli universitari di Palermo protestano: diminuiti i servizi di pulizia nelle sedi Ersu

Sei residenze studentesche e una foresteria solo a Palermo: tra cucine, bagni e docce gli studenti hanno visto diminuito "drasticamente" il servizio di pulizia. Che succede?

  • 16 novembre 2018

La residenza "Casa del Goliardo" a Palermo

Ieri, giovedì 15, è venuto alla luce il fatto che i servizi di pulizia nelle residenze studentesche gestite dall’Ersu Palermo sono stati drasticamente diminuiti.

Ciò ha causato una protesta ad opera degli studenti delle residenze, che non avranno più garantita la pulizia delle abitazioni, e dei lavoratori della precedente società di pulizia, i quali saranno assunti dalla nuova società, ma con stipendio gravemente ridotto, quasi nullo.

Tutto ciò deriva possibilmente da un errore nella segnalazione delle strutture per il bando di gara di appalto, per cui le strutture dell'Ersu vengono tutte considerate come uffici, incluse le residenze studentesche.

La gara è gestita dalla CUC, Centrale Unica di Committenza che si occupa delle gare di appalto della Regione Siciliana e l’ERSU è l’Ente Regionale per il diritto allo Studio Universitario.

L’Ersu Palermo è commissariato da ben due anni, dunque l’assenza del consiglio di amministrazione impedisce agli studenti di partecipare direttamente per mezzo dei rappresentanti agli aspetti decisionali dell’ente.
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Esso gestisce sei residenze studentesche e una foresteria, e tutte queste strutture sono coinvolte da questa riduzione di servizi che somiglia più che altro a una cessazione. Inoltre, si tratta di abitazioni per circa 700 studenti, che includono cucine, bagni e docce.

Per gli studenti, si tratta dell’ennesima riduzione dei servizi di pulizia, che negli anni si è ridotto a causa della riduzione delle ore di lavoro dei lavoratori.

Per i lavoratori, si tratta di fatto di un licenziamento, perché essi saranno tenuti a lavorare per sole 5 ore settimanali, ovvero circa 120 euro mensili, contro le 25 ore settimanali del precedente contratto, già ridotte negli anni passati.

La situazione è emersa all’improvviso, e ad oggi i lavoratori sono costretti a firmare il nuovo contratto lunedì 19, con l’unica alternativa di perdere il posto.

«Togliere il lavoro è toglierci tutto, non avremmo più nulla da perdere» sostengono i lavoratori, per alcuni dei quali questo lavoro da l’unico reddito familiare.

Da parte dell’Ersu, ora è necessario risolvere i problemi causati da questo grave errore.
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