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Il Tempietto del Politeama intitolato a Giuni Russo: così Palermo omaggia la cantante

A diciotto anni dalla morte, il Palchetto della musica di piazza Castelnuovo adesso porta il suo nome. Originaria del Borgo Vecchio, fu il primo luogo in cui si esibì

Balarm
La redazione
  • 3 ottobre 2022

Giuni Russo

«Qui, a soli 10 anni, sul “Palchetto della Musica” si esibì pubblicamente per la prima volta l’artista Giuni Russo cantante e musicista (Palermo 1951 – Milano 2004)».

È questo il testo sulla targa che adesso abbellisce piazza Castelnuovo proprio accanto al "Tempietto" intitolato da oggi alla cantante e musicista palermitana scomparsa 18 anni fa.

La richiesta di intitolare il Palchetto a Giuni Russo era stata avanzata diversi anni fa da Maria Antonietta Sisini, presidente dell'Associazione GiuniRussoArte, sua compagna artistica e di vita ed era stata quindi supportata anche da una petizione promossa dal giornale palermotoday.

Durante la cerimonia, è stato letto un suo messaggio: "È un sogno che si avvera! Dopo 18 anni, la mia richiesta si è concretizzata. Sarei stata felice di presenziare alla cerimonia ma so che l’emozione avrebbe preso il sopravvento".

La città (finalmente) omaggia un'artista dalla voce inconfondibile e insostituibile.
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In pochi forse sanno che la carriera artistica di Giuni Russo ebbe inizio per strada. Un'artista che si è fatta da sè (sul serio). A 13 anni, quando il padre si rifiuta di farle frequentare le lezioni di canto, lei decide di pagarsele da sola e all'insaputa dei genitori, facendo qualche lavoretto in una fabbrica di imbottigliamento a Palermo.

Poi l'idea che le cambia la vita: una domenica pomeriggio sale sul palchetto della musica accompagnata da un'orchestrina, lasciando i passanti a bocca apertam increduli del talento vocale di quella ragazzina. Una grande artista forse poco compresa dalla sua città, ma che adesso sembra pronta a restituirle il giusto lustro.

Come vi abbiamo raccontato, nella sua voce e nei suoi brani (che vanno ben oltre "Un'estate al mare" o "Alghero" che l'hanno resa celebre al grande pubblico), si legge il racconto della Sicilia più impalpabile e sincera. Storie consacrate dalla firma di Franco Battiato, che, dotato di buona lungimiranza trovò nella voce di Giuni Russo, non solo un caledoiscopico strumento per modulazioni sonore, ma anche l’anima interpretativa perfetta per omaggiare una terra fatta di sole che brucia e persiane abbassate che conciliano la calura e poi oblio e passione.

In un articolo dello scorso anno vi avevamo raccontato dell’ultima composizione di Giuni scritta nella primavera del 2004, pochi mesi prima di morire, mostrandovi il video di Song of Naples (O sentiero d''o mare)

«C’è voluto molto tempo, ma finalmente Palermo riabbraccia Giuni Russo e le rende onore, legando il Palchetto della Musica di piazza Castelnuovo al nome di questa nostra straordinaria artista, che proprio in questo luogo si esibì giovanissima agli esordi della carriera - ha detto l’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà -. Per troppi anni la Città ha voltato le spalle a questa sua figlia dal grande talento e dalla voce unica, che purtroppo è andata via troppo presto».

Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, il sindaco Roberto Lagalla e gli assessori comunali Giampiero Cannella e Dario Falzone.

«Oggi – ha dichiarato il sindaco - rendiamo omaggio a una grande artista, un gesto doveroso della città nei confronti di Giuni Russo per il talento espresso e riconosciuto in tutto il Paese. Come amministrazione, siamo felici di aver ripreso un percorso che non meritava di essere lasciato a metà. Per questa ragione, ringrazio la Soprintendenza ai Beni culturali e l’assessorato regionale ai Beni culturali. Senza la loro sentita partecipazione, questo momento non sarebbe stato possibile. Un ringraziamento speciale anche alla famiglia di Giuni Russo, in particolare alla sua compagna Maria Antonietta Sisini e all’associazione Giuni Russo Arte. E al giornale Palermo Today che ha fatto anche da stimolo per questa iniziativa»
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