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La pandemia 2020 era "scritta" nelle stelle: ma ora il solstizio d'inverno fa ben sperare

Nella concentrazione dei pianeti registrata a inizio anno va segnalato il trigono di Urano che indicherebbe l'imprevisto ma anche, va sottolineato, il lieto fine

Balarm
La redazione
  • 30 luglio 2020

Il 2020 è indiscutibilmente un anno che rimarrà nella storia mondiale. Passato l'adagio secondo cui "anno bisesto anno funesto", che in altre ricorrenze ha lasciato scarno di tristi ricordi i fratelli bisestili, l'anno 20 del ventesimo secolo era stato in qualche modo già individuato come momento discrimante della vita sulla terra.

E chi o cosa, se non il panorama stellare, avrebbe potuto anticipare meglio la venuta di una pandemia? Non stiamo giocando e del resto quando ancora la modernità, e con lei la teconologia e le strumentazioni più sofisticate non erano alla portata dell'uomo, dèi, marini e non solo interrogavano proprio le stelle sul futuro.

Tra scetticismo e credenza di certo l'astrologia è materia seria ancora oggi e qui vi mostriamo il perché. Già ad inizio del 2020, infatti, gli studiosi del cielo avevano notato disposizioni di stelle e pianeti tali da preannunciare un assetto pandemico: in particolare a febbraio furono le posizioni di Urano, allora presente nel segno del Toro, e della Luna in Scorpione in opposizione, e quindi in aspetto negativo, per l'Italia a destare i primi segnali di allerta.
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In particolare Urano era in sesta casa, quella della salute, e la Luna in dodicesima, quella della solitudine: se uno più uno fa sempre due anche in cielo allora la previsione era facile.

A dare conferma a queste prime considierazioni anche la rara congiunzione Saturno-Plutone a cui, già in passato con comprovate verifiche, venivano attribuiti cambiamenti di un certo rilievo per l'umanità, come diluvi o carestie mondiali.

Un ruolo importante lo ha giocato anche Giove, in un aspetto con Saturno che si è verificato in passato per eventi che hanno segnato la nostra storia: basti pensare che Keplero in base agli aspetti di questi due pianeti, arrivò a stabilire la data di nascita di Gesù.

Giove e Saturno, sempre a febbraio, si trovavano in Capricorno: nonostante Giove venga considerato il pianeta della fertilità, oltre che della fortuna, non bisogna dimenticare che la sua posizione in Capricorno viene considerata una "caduta": qui il pianeta del benessere, dell'accrescimento biologico si manifesta nei modi meno desiderabili e va ad accentuare la durezza e l'intransigenza create negli ultimi due anni dalla congiunzione di Saturno con Plutone nel Capricorno.

Nel mese di marzo, poi, a questi pianeti, si è affiancato anche Marte. In questo "stellium", così come viene chiamato in gergo tecnico la concentrazione di pianeti, va sommato anche il trigono di Urano che indicherebbe l'imprevisto ma anche, va sottolineato, il lieto fine.

In definitiva sarebbe stato l'assetto Saturno-Urano a far pensare ad un evento sconvolgente, del resto lo stesso aspetto negativo di Saturno si riscontrò già nel 1860, anno di pandemia da peste.

Tornando all'oggi, come le giamo sul sito dell'Agi, nel quadro astrale dell'Italia lo stellium di pianeti in Capricorno è stato riscontrato in opposizione al Cancro: questo secondo gli esperti, considerato che la città di Milano è del segno del Cancro, spiegherebbe il suo straordinario coinvolgimento relativo all'epidemia.

Sempre stando alle previsioni astrali un'evoluzione positiva della situazione si registrerà attorno al solstizio d'inverno quando Giove passerà in Acquario insieme a Saturno, situzione che favorirebbe il mondo della scienza e delle scoperte in questo ambito.

Insomma, per chi ci crede o no, il peggio sembrerebbe essere passato.
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