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Capoeira: danza marziale ai Candelai

  • 9 maggio 2005

Roda party per il sabato sera targato Candelai. L’occasione è il nono incontro internazionale Capoeira Zumbì organizzato da Mestre Zoi Nascimiento e coordinato da Mestre Xixarro. L’intera manifestazione, che si terrà presso la scuola media Giuseppe Garibaldi (via delle Croci 5) di Palermo, avrà inizio sabato 14 maggio con stages di danza afro e roda e proseguirà fino a domenica 15 maggio con esibizioni, premiazioni e passaggi di cintura per gli allievi dell’Accademia. Spericolate giravolte e ritmiche serrate caratterizzeranno poi l’intermezzo festoso che i Candelai di Palermo (via Candelai 72) ospiteranno la sera del sabato. L’intera manifestazione conferma, semmai ce ne fosse bisogno, l’interesse continuo che aleggia nei confronti di questa “danza da autodifesa”, nata cinquecento anni fa sull’onda del sopruso e della prepotenza, perpetrata, come sempre, ai danni del più debole. E così, come gli schiavi nordamericani rispondevano al loro disagio creando arte, anche nel Brasile dei colonizzatori medioevali e dei deportati africani, nasceva questo manifesto fortemente legato a un rituale primitivo e puro.

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Arte marziale, danza, disciplina sportiva. Tante sono le sfaccettature e i modi d’intendere questo trionfo della “kinesis” corporea. A Palermo il fenomeno Capoeira arriva in combutta con i mondiali di calcio 1990. In quell’occasione Luis Carlos Do Nascimento, arrivato nel capoluogo siciliano da Bahia e, rapito dal consenso palermitano nei confronti di nuovi modi di intendere il movimento del corpo, decide di promuovere la Capoeira all’interno di alcune palestre locali. Il crescente interesse nei confronti di questa nuova forma d’arte lo porta nel 1997 ad aprire l’Accademia di Capoeria Zumbì. Giunta all’ottavo anno di vita e al nono incontro internazionale, l’Accademia accoglie – e continuerà a farlo – tutti coloro che incuriositi dal fascino etnico ma anche dal fenomeno di costume che ormai imperversa in tutto il mondo (l’ultimo Dustin Hoffmann visto in “Mi presenti i tuoi” è un capoerista brevettato) vogliono cimentarsi in una disciplina che unisce, stimola, crea una sana competizione e rimanda a scenari altamente positivi dove una lotta non necessita di vincitori, vinti e gratuita violenza fisica.

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