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Gran Tour della Poesia, il riscatto dell'Oreto

  • 30 gennaio 2006

«Oggi la poesia, l’etica e la politica sono ambiti troppo divisi tra loro. Così continuando, in una società regolata dai soldi, dai facili guadagni ottenuti senza scrupoli di qualsiasi natura, l’umanità si avvia verso un pericolosa desertificazione dei valori». Marcia Theophilo, poetessa brasiliana da sempre impegnata nel sociale che ha fatto della Foresta amazzonica, dei suoi alberi e degli indigeni l’oggetto privilegiato delle sue produzioni poetiche, ci ha illustrato così il nuovo ruolo che la poesia riveste nel mondo attuale. Questo è avvenuto all’interno del primo reading di poesia, tenutosi presso la Facoltà di Architettura di Palermo, nell’ambito del progetto “Io sono il fiume Oreto dell’umanità”. La manifestazione, organizzata da Antonio Presti e dalla sua associazione Fiumara d’Arte assieme al Giornale di Sicilia e a Tgs, ha come obiettivo il riscatto e il recupero dell’unico fiume rimasto a Palermo, che tutt’ora è una fogna a cielo aperto e una sorta di discarica abusiva. Cosi come per il quartiere Librino di Catania, Fiumara d’Arte vuole riconsegnare l’Oreto ai suoi cittadini, riqualificando uno spazio attraverso la sua trasformazione in un museo en plein air. Nell’iniziativa sono stati coinvolti gli studenti di cento scuole palermitane che sono stati chiamati a entrare in contatto con la poesia, ascoltando gli autori ma facendone uno strumento vivo nelle loro mani. Saranno infatti proprio i ragazzi a partecipare a un concorso di scrittura in versi che ha come tema il fiume della propria città.

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Anche i reading hanno il compito di portare la poesia in mezzo alla gente e sicuramente lo scopo si può dire raggiunto perché nel corso dell’incontro un pubblico molto variegato è rimasto coinvolto nella lettura dei versi di Marcia Theophilo, Elio Pecora, Jolanda Insana, Roberto Deidier, Luciano Erba, Franco Loi, Maria Attanasio, Domenico Conoscenti e Nino De Vita. Un polimorfismo di voci, alcune più coinvolte nell’impegno civile attraverso la propria produzione letteraria, altre legate a tematiche amorose. Tutti comunque a servizio di un unico obiettivo: l’impegno nel risveglio delle coscienze affinché i cittadini possano essere parte attiva nella realtà in cui vivono e prendano consapevolezza delle proprie responsabilità. «Oggi il poeta ha un ruolo di maggiore responsabilità rispetto a ieri – racconta a Balarm.it Elio Pecora – perché il suo è una sorta di sacerdozio, di missione in cui deve portare la poesia in mezzo alla gente ma nel contempo farsi portatore delle esigenze della società. Un ruolo quindi vivo, dato dalla sempre più crescente attenzione che iniziative come queste riscuotono da parte del pubblico che si va accostando con maggiore interesse al mondo della scrittura in versi. La poesia reinventa il mondo attraverso le parole dando voce a pensieri che altrimenti rimarrebbero non detti». L’artista rivendica il nuovo status della parola che può diventare un potente strumento nella costruzione di un mondo più equilibrato con dei valori veri, in cui il rispetto degli altri e dell’ambiente siano regole fondamentali del nostro abitare il mondo. I successivi appuntamenti con altri poeti della nostra contemporaneità saranno il 15 febbraio, il 21 marzo, il 5 aprile e il 3 maggio, sempre nei locali della facoltà di Architettura che è partner tecnico nella realizzazione di questo progetto di riscatto del fiume palermitano.

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