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L'impegno dell'Arcigay per il diritto di essere diversi

  • 1 ottobre 2006

Nella società del molteplice la diversità è ancora un tabù. Le caratteristiche genetiche, religiose, culturali, generano conflitti e rifiuto. Sul banco degli imputati anche la nostra sessualità, esposta al pubblico giudizio e, nel caso di scelte alternative, ad una condanna senza appello. Vittime storiche dello stigma sociale e religioso sono le persone "glbt" (gay, lesbiche, bisessuali e transessuali), che ancora oggi, vedono negati i propri diritti civili, perseguiti da azioni omofobiche che includono bullismo, licenziamenti senza giusta causa, insulti e violenze fisiche.

In circa 70 paesi nel mondo la legge infligge agli amanti “deviati” punizioni corporali, detenzione a vita o a lungo termine e la pena di morte, prevista in Arabia Saudita, Sudan, Mauritania, Iran e Nigeria. Dati agghiaccianti a cui si uniscono quelli della polizia internazionale, che annovera i glbt tra le vittime preferite degli "Hate Crimes", i crimini causati dall'odio per le diversità etniche e sessuali. Per sensibilizzare l’opinione pubblica su queste disumane realtà, il 15 giugno scorso la Risoluzione del Parlamento Europeo ha ripudiato ogni forma di discriminazione ed il 17 maggio è stata indetta la “Giornata mondiale contro l’Omofobia”, data in cui, nel 1990, l’omosessualità fu cancellata dalla lista delle malattie mentali.

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A Palermo, la lotta civile per l’affermazione della propria intimità, è condotta dall’associazione “Koinonìa”, che il 3 giugno 2006 si è trasformata in Comitato Provinciale Arcigay. «Il termine greco vuol dire condivisione paritaria a 360°» afferma il presidente Nicola D’Ippolito «Non vi può essere comunione se non c’è accoglienza, attenzione all’altro; per questo la nostra organizzazione è aperta a tutti, gay e non». E visto che niente come la cultura allarga la mente, creando alternative, l’organizzazione promuove una serie di attività volte all’integrazione sociale. Il fitto programma prevede, fino a dicembre 2006, itinerari alla scoperta delle bellezze architettoniche e paesaggistiche siciliane, cene conviviali, speed-dates, laboratori di scrittura creativa e teatro, presentazioni letterarie, corsi settimanali di inglese e tedesco, un torneo femminile di calcetto e serate musicali.

Molto atteso il secondo ciclo del cineforum, che ogni lunedì sera alle 21, il presso il salone della Chiesa Valdese di via Spezio 43 (dietro il Teatro Politeama), proporrà proiezioni tematiche ad ampio respiro, con successivo dibattito. Si comincerà il 2 ottobre con una vera chicca per cinefili: il documentario “Lo schermo velato”, un’escursus di oltre cento sequenze omosessuali tagliate dalla censura, dal cinema muto ai giorni nostri. Seguiranno nel mese di ottobre: il 9 “Maurice” di J. Ivory, il 16 “Teorema” di P. P. Pisolini, il 23 “The hours” di S. Daldry ed il 30 “Bagdad cafè” di P. Bogart. Il calendario proseguirà il 6 novembre con “Festa di compleanno del caro amico Harold” di W. Friedkin ed in successione: il 13 “Addio mia concubina” di C. Kaige, il 20 “My beautiful laundrette” di S. Frears ed il 27 “Big fish” di T. Burton. Chiuderanno la rassegna: “My summer of love” di P. Pawlikowski previsto per il 4 dicembre e “Il più bel giorno della mia vita” di C. Comencini l’11.

Inoltre, sempre presso i locali della Chiesa, avranno luogo, con cadenza quindicinale, gli incontri di “Approfondimento teologico su fede e sessualità” e conferenze periodiche di sensibilizzazione, di cui la prima, prevista il 27 ottobre, avrà come tema “Omofobia interiorizzata”. «La non accettazione della propria condizione e di conseguenza per chiunque sia diverso è molto radicata anche all’interno della realtà gay» informa il presidente. «La maggioranza, per paura dell’infamante etichettatura, preferisce vivere in segreto le proprie inclinazioni, essere meno “visibili” per evitare l’emarginazione. I clandestini disprezzano chi si espone spudoratamente come i trans».

Autocensura della propria identità, dunque, che viene vissuta come una colpa segreta. «E’ fondamentale avere stima di sé stessi, solo così si ottiene il riconoscimento ed il rispetto degli altri» continua D’Ippolito «Il valore della persona prescinde dalla sua sessualità, per abbattere i pregiudizi occorrono esempi concreti di considerazione sociale, come in Spagna, vera patria della civiltà». Dopo Belgio ed Olanda, il paladino Zapatero, legalizzando le coppie omosessuali, ha esteso a tre i gli stati europei gay friendly; mentre in Italia si discute animatamente sui Pacs, le cosiddette “unioni di fatto". «E’ solo un compromesso» polemizza il nostro referente, «Per lo Stato siamo cittadini di serie C, nonostante paghiamo le tasse e votiamo; reclamiamo solo i diritti che ci spettano, quello dell’affettività in primis».

A riguardo, l’Arcigay Koinonìa chiede l’introduzione di una legge regionale che permetta ad una coppia glbt l’autorizzazione delle visite carcerarie e la responsabilità giuridica del proprio partner in caso di gravi ricoveri ospedalieri. Una più che legittima aspirazione alla “normalità” osteggiata da una normativa discriminatoria e da una volontà politica di ferma chiusura. Alla condanna sociale fa eco quella morale della Chiesa Cattolica con gli appelli-anatema contro i cosiddetti atti “contro natura”, in barba all’evidenza, che dimostra scientificamente l’esistenza di comportamenti omo e bisessuali in più di 450 diverse specie animali. Un mondo in cui è solo l’istinto a dominare e che rivaluta il modello su cui si fonda il concetto di eterosessualità=naturale.

Per contrastare questa crociata omofobica, l’associazione si avvale, inoltre, della newsletter “Ad alta voce”, uno strumento d’informazione sulle problematiche del mondo glbt, attualmente scaricabile dal sito: www.koinoniapa.it e a breve disponibile anche in versione cartacea. Il confronto promosso dal Comitato prosegue presso il “Centro di ascolto e di accoglienza”, che dal 3 ottobre riprenderà i servizi gratuiti di orientamento psicologico, consulenza legale e prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, a cura del dottor Tullio Prestileo dell’ANLAIDS di Palermo. Gli operatori volontari saranno a disposizione il martedì, il giovedì ed il sabato dalle 16.30 alle 19.30 presso la sede dei Verdi, in via Libertà 165 e telefonicamente al 338.1192661.

Per aderire a tutte le iniziative basterà compilare la tessera associativa, versando un contributo annuo di 14 euro. Sperando che l’uguaglianza diventi presto il diritto di essere diversi l'uno dall'altro, si attende il primo gay pride palermitano. Per maggiori informazioni contattare il 338.6697407, dalle 17 alle 22 o inviare un’email a: palermo@arcigay.it.

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