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"Linea di terra", viaggio in Sicilia per treni e stazioni

  • 24 aprile 2006

Un viaggio in Sicilia per treni e stazioni, corredato da numerose foto a colori, in cui è l’elemento statico a prevalere, cioè il luogo d’attesa, la stazione e il paesaggio circostante con i suoi silenzi e il vento di scirocco o “il finire di cicale”, per richiamarsi ad alcuni passi del testo. E' l'ultima fatica di Angelo Pitrone, fotografo e docente di Storia della fotografia alla facoltà di Lettere dell’Università di Palermo, dal titolo "Linea di terra" (collana "Atlante", Edizioni di Passaggio, pp. 152, euro 40). Pochi gli scatti dedicati al treno «per lungo tempo unico mezzo di collegamento per noi siciliani. Le corriere sono successive». Così afferma lo scrittore Andrea Camilleri in una spassosissima conversazione, ancor più che un’intervista, con il giornalista Gaetano Savatteri, che il lettore può leggere in chiusura del libro e di cui si consiglia una lettura duplice, in premessa e conclusione. Una lettura che non impegna particolarmente, vista l’essenzialità dei testi, ma che non vuole fare torto anche agli altri due di introduzione – firmati da Roberta Valtorta e Franco La Cecla – che indugiano sui colori, paesaggi e sensazioni suscitate dal viaggio per treno. Linguaggio essenziale, dunque, perché a prevalere è la fotografia.

Unica suggestiva foto di un treno in corsa è il pregevole scatto che Pitrone effettua nelle campagne vicino Butera; due foto affiancate su due pagine di “un durante e dopo il treno”, che danno al lettore la sensazione di sentire il passaggio, lo stridere del ferro, gli scartamenti, il vento sul volto e, infine, il silenzio. Il libro, presentato alla Biblioteca comunale di Palermo dallo scrittore e giornalista Salvo Ferlita, è stato spunto per mettere a confronto le riflessioni degli autorevoli ospiti intervenuti: da Ignazio De Francisci – procuratore della Repubblica di Agrigento –, con i ricordi giovanili di quando, appena ventiquattrenne, era ispettore delle Ferrovie dello Stato, a Giovanni Ruffino – preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Palermo – che ha invece sottolineato la staticità delle stazioni contrapposta alla dinamicità dei treni, quasi una metafora della complessa realtà in evoluzione rispetto all’uomo.

Ferlita ha sottolineato anche la visione del viaggio in treno nell’immaginario letterario siciliano. Un viaggio agli inferi. Un viaggio che però affascina, perché permette di assaporare l’intima essenza di questa terra che cambia, man mano che dalla costa si penetra verso l’interno. Una scommessa, dunque, questo libro, che prosegue in modo convincente il progetto – finalizzato a promuovere la cultura e la conoscenza del patrimonio siciliano – che la giovane casa editrice Edizioni di passaggio ha intrapreso lo scorso anno con il primo titolo ("Eleonora e le altre" di Joselita Ciaravino). Per questo nuovo titolo anche un partner editoriale, la GMC Logistics Group di Catania, azienda leader nel trasporto combinato e nella logistica intermodale, con il suo presidente e amministratore delegato Giuseppe Campione. Un modo originale e intelligente quest’ultimo, per favorire la produzione di cultura, o la trasmissione della memoria, anche attraverso soggetti legati al mondo dell’imprenditoria.
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