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Moiré, pop nel segno della tradizione italiana

  • 18 luglio 2005

Band: Moiré
Titolo: Demo Cd
Anno: 2004
Etichetta: autoproduzione


Non capita tutti i giorni a una band emergente e desiderosa di mettersi in mostra di poter aprire come supporter i concerti di Vasco Rossi, con tutto ciò che questo comporta a livello di visibilità. L’opportunità è toccata il 25 giugno al velodromo “Paolo Borsellino” di Palermo ai Moiré, gruppo formatosi alla fine del 2003 e composto da Fabio Amazzini (voce, piano, chitarra), Marco Greco (chitarre elettriche), Michele Lucignano (basso), Emiliano Della Giovanna (batteria) e Maurizio Greco (audio sequencer machine). Con questo organico, il gruppo ha completato nel maggio dell’anno scorso le registrazioni per il loro esordio, intitolato “Demo Cd”, sei tracce autografe composte in collaborazione dai fondatori dei Moiré, Amazzini e Greco, più la ripresa di un famosissimo brano di Francesco De Gregori, “La donna cannone”. L’intento dichiarato è la ricerca di un accostamento tra diversi modi di fare musica, mantenendo allo stesso tempo semplicità e un certo minimalismo. Un disco, quello dei Moiré, che attinge a piene mani dalla tradizione melodica italiana, coniugandola con degli spunti provenienti da certo pop rock leggero anglosassone, e che ha permesso al gruppo di mettersi in gioco sul palco, con i risultati che abbiamo già visto.

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La formula che percorre tutto il lavoro è quella di ballate costruite su delicati arrangiamenti pop, talvolta su discreti tappeti elettronici e dal quale fanno capolino le chitarre, con testi che parlano d’amore (“Invisibile”, “La Tua Follia”) o tentano riflessioni introspettive (“Il Gioco”). Purtroppo, come spesso accade a gruppi italiani, il disco soffre di eccessi di edulcorazione a causa dei quali la banalità, o peggio, la temibile rima cuore-amore sembra sempre dietro l’angolo. A salvare solo parzialmente il risultato, oltre a una buona costruzione complessiva dei pezzi, si segnala “E vola via”, che si avvale di un arrangiamento in cui spicca la chitarra slide. La cover de “La donna cannone”, ulteriore omaggio alla canzone italiana, si distingue invece per uno scarno arrangiamento elettronico che si apre nel ritornello in un cantato a due voci. Tirate le somme, è comunque probabile che il progetto Moiré, grazie anche a trampolini di lancio come importanti esibizioni dal vivo e canzoni orecchiabili, abbia buone chance di andare in porto, passando magari per una partecipazione a Sanremo che sembra assolutamente nelle possibilità del gruppo.

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