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Un luogo in Sicilia di incomparabile bellezza: dai megaliti in spiaggia al mare cristallino

Un mare turchino e una natura selvaggia che offre sentieri ardui, che premiano chi si avventura in questa area dell'Isola con paesaggi da togliere il fiato

Santo Forlì
Insegnante ed escursionista
  • 30 agosto 2023

Mongiove (località Marinello)

Domenica d’agosto l’ardito gruppo escursionistico "Camminare i Peloritani", sempre di buon mattino rubando qualche ora al sonno è partito da Mongiove (località Marinello) si è avvalso della flotta di motoscafi "Marinella" e si è sistemato su tre imbarcazioni per compiere il tratto di mare fra Mongiove e Patti in linea col pensiero di Pompeo Magno: «Già durante il tragitto abbiamo incominciato ad ammirare un paesaggio incantevole ovunque girassimo lo sguardo.

In alto su un'imponente ripida bastionata rocciosa, a strapiombo sul mare abbiamo visto ergersi e svettare in tutto il suo splendore, riuscendo a scorgere il luccichio di mosaici sulla rosea facciata il grandioso Santuario della Madonna nera del Tindari sovrastante i laghetti di Marinello e le estese lingue di sabbia».

Il proseguo della navigazione ci ha offerto sempre la vista della ripida costa rocciosa, dapprima perfettamente compatta e con una colorazione giallo ocra, poi ha iniziato a frastagliarsi in tronconi accostati, infine si è imbrunita e si è popolata di varie piante cespugliose come le pyrocanthe disposte in composizioni ordinate, ma la montagna era pure punteggiata di fiori fra cui i garofani di rupe.
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Ma non era da meno la vista sul mare turchino. C’erano dei giganteschi monoliti a strapiombo conficcati sulla spiaggia come dei menhir. In altri tratti la falesia scendeva compatta, ma poi sotto il lavorio delle onde aveva dato origine a degli anfratti, cunicoli ed ingrottamenti contro cui si infrangevano le onde spumeggianti.

Dopo circa due miglia di navigazione siamo scesi dai motoscafi e da dove eravamo stati lasciati abbiamo intrapreso un cammino a ritroso per ritornare al punto di partenza. Così il gruppo da escursionistico si è trasformato in anfibio perché si è trattato di fare il percorso a piedi nei tratti in cui l'acqua non era molto alta e potevamo procedere a guado, ma bisognava nuotare dove era profonda.

Anche se la distanza da coprire era più breve del solito l'impegno fisico richiesto è stato notevole nonostante il sollievo di potere rinfrescarci le membra, ma questo era l'unico modo per ammirare da vicino l'incomparabile bellezza di questo tratto di mare.

Infatti lassù la montagna è talmente ripida e scoscesa da non consentire alcun sentiero o passaggio. Abbiamo iniziato il nostro percorso camminando su delle bianche scogliere perfettamente levigate, dopo la costa si è aperta a ventaglio comprendendo delle piccole insenature ed ingrottamenti.

È stato necessario proseguire a nuoto fra l'una e l'altra riva senza la possibilità di fare una pausa aggrappandosi alle pareti rocciose perché queste erano perfettamente lisce e levigate e non consentivano alcun appiglio.

Il paesaggio era comunque da favola, in un luogo un masso precipitato aveva dato origine a due megaliti accostati da cui filtravano splendenti fasci di luce.

Abbiamo proseguito passando per stretti cunicoli, siamo giunti nei pressi di un imponente arco roccioso con i suoi riverberi di vivida luce e con le spumeggianti onde marine che lo attraversavano ed andavano ad infrangersi sulla sua base.

Più avanti c’erano speroni rocciosi affioranti. Finalmente, per il dispendio di energie che ha comportato, abbiamo lasciato la parte anfibia ed abbiamo intrapreso la strada interamente pedonabile costituita da basse, bianche scogliere e dal lido sabbioso vero e proprio.

Proseguendo siamo giunti ai celebrati laghetti di Marinello situati dentro una meravigliosa lingua di sabbia che dal lido di costa si protende verso il mare.

Questi laghi sono salmastri perché ricevono l'acqua dolce che scende dalla montagna del Tindari e quella salata del mare. Essi costituiscono una specie di refrigerio anche visivo perché interrompono l'uniformità della sabbia.

Abbiamo completato un tragitto incantevole, ma sconsigliabile a chi si avventura da solo o in gruppi poco organizzati.
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