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Angelo torna in Sicilia dopo 12 anni: lavoro (stabile), famiglia e vita "nel posto giusto"

Una storia di emigrazione al contrario. L'occasione di tornare a casa che cambia la vita e rimescola le carte del destino. Per guardare la nostra terra con occhi nuovi

Stefania Brusca
Giornalista
  • 13 luglio 2022

Angelo La Malfa

Cambiare vita a volte vuol dire tornare indietro, al punto di partenza. Fare tesoro delle esperienze di lavoro, degli incontri e metterli in valigia per tornare a casa. È quello che è successo ad Angelo La Malfa, che dopo 12 anni e momenti pieni di dubbi e ripensamenti ha scelto la Sicilia, il suo "posto giusto".

La sua storia da emigrato inizia nel settembre del 2010. «Come molti (forse troppi) della mia generazione, decido di andare via dalla Sicilia – racconta - per completare gli studi».

Un momento, precisa che «inevitabilmente cambia la mia vita, anche se all’epoca non ne avevo la giusta percezione». Angelo inizia a lavorare subito, ma «col passare degli anni – spiega - la motivazione e l’ambizione si è andata mescolando a una serie di emozioni e pensieri sulla piega che stava prendendo la mia vita».

In tutti questi anni per lui è stato come vivere due vite parallele. Prima per studio, poi per lavoro «e adesso insieme a mia moglie e al mio bimbo – dice - ho sempre vissuto a metà strada, sballottato da Nord a Sud, tra Emilia e Sicilia».
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Per cambiare vita, bisogna lavorare su se stessi. Confrontarsi con il chiaroscuro dentro di noi, con la capacità di affrontare da soli le asperità della vita, comprendere i nostri limiti e cercare, per quanto possibile, di superarli.

A discapito della nostalgia e delle rinunce, per Angelo sono stati «tanti traguardi raggiunti mentre gli anni passavano. Circa dodici, durante i quali ho avuto la fortuna di incontrare persone eccezionali, amici, colleghi, imprenditori, collaboratori, che hanno reso fantastico questo percorso».

Andare via, quindi per lui «è stata una fonte di crescita ed arricchimento incredibile, in ogni aspetto della mia vita personale e professionale, ma dopo un tempo così lungo, durante il quale sono successe più cose di quelle che potessi immaginare, sentivo che qualcosa non stava più funzionando. Non ero più il ragazzo con la valigia partito in cerca di fortuna. Ero cambiato».

Una prima svolta arriva ad aprile 2021. Dopo il secondo lockdown, Angelo torna in Sicilia per riabbracciare la famiglia e «lavorare in Smart working (anzi South working) per circa due mesi, provando in prima persona tutti i benefici dei quali tuttora si parla in un dibattito, che riempie pagine di giornali, siti web e social. Poi è arrivata l'estate, insieme al mare, al sole, ai colori, profumi e sapori di sempre».

Un impatto non indifferente, ritrovarsi a respirare l’aria di casa dopo tanto tempo. «Dopo dodici lunghi anni, quella terra così complessa e meravigliosa, come ogni volta mi aveva riabbracciato – prosegue-. Stavolta mi aveva anche riconquistato e in questo dettaglio, c'è stata tutta la differenza del mondo». In quei giorni, ripercorre Angelo, per la prima volta dopo tanto tempo, gli è apparso tutto più chiaro.

«Tornare, significa riconoscere il legame indissolubile che sei destinato ad avere con un luogo, con una storia, con delle persone».

E allora, dopo l'ennesimo viaggio, continuavo a pensare a ciò che avevo vissuto nei mesi in Sicilia, durante i quali ero riuscito a unire lavoro, famiglia, vita, tutto - finalmente - in un solo unico posto. A questo punto i dubbi iniziano a farsi più pressanti, non vuole commettere errori.

«Ho iniziato a farmi delle domande, quelle scomode. Cosa voglio davvero? Quale sarebbe la cosa giusta da fare? Perché cambiare? Ne vale veramente la pena? Come immagino i prossimi 10-20 anni per me e la mia famiglia?».

Tante le domande, è vero ma «ogni volta mi ritrovavo sempre a darmi le stesse risposte, che raccontavano della voglia di tornare in Sicilia, a casa mia. Della scelta di vita che volevo intraprendere, della sfida professionale che mi attendeva, per vivere pienamente la terra dove sono nato e cresciuto».

Il suo sogno di guardare alla Sicilia come un luogo possibile, dove poter dedicare energie, competenze e capacità si è unito all’ambizione «di poter essere nel mio piccolo, un esempio per chi vede nella partenza da quei luoghi (ancora oggi), l’unica alternativa possibile per realizzarsi». In questo viaggio Angelo non è da solo.

«Avevo deciso di ascoltare ciò che volevo davvero e ho avuto la bellissima sensazione di visualizzare finalmente la strada giusta, insieme a mia moglie. Per fortuna, per destino e per una serie di altri motivi, abbiamo sempre visto nella stessa direzione e senza di lei, non so davvero dove sarei oggi».

Poche settimane fa, a giugno, arriva il momento decisivo, quello in cui le aspettative, i desideri, le speranze, si materializzano, racconta ancora Angelo.

«Quel cambiamento che eri pronto ad accogliere, che arriva (ovviamente) quando meno te l’aspetti, ma che ti rende felice, tanto felice». Qualche mese prima la chiamata che gli dà un’opportunità incredibile, arrivata attraverso una serie di coincidenze altrettanto incredibili.

«Così, all’improvviso hai la possibilità e la fortuna di poter scegliere come modificare il corso della tua vita, di poter dire “Sì, allora è possibile”. Ti ritornano in mente tutte le domande e i dubbi, ma ti ritrovi a pensare anche a tutte le risposte che ti sei sempre dato».

Viene scelto come nuovo Digital Marketing Manager di una nota azienda vinicola siciliana. «Per me è stata come una convocazione in Nazionale. Poter collaborare per un’azienda che rappresenta un vero e proprio faro del vino di Sicilia, tra i cinquanta brand del settore più prestigiosi e ammirati al mondo, è qualcosa che riempie di orgoglio e responsabilità».

«Con la mia famiglia abbiamo allora deciso di tornare in Sicilia e restare, con una scelta fatta di coraggio, speranza, consapevolezza. L’idea di poter realizzare un futuro diverso da quello che si prospettava solo qualche tempo prima, la possibilità di progettare, costruire, aprirsi a cose nuove, nella terra che ti appartiene».

Negli ultimi mesi Angelo e sua moglie hanno lasciato i rispettivi lavori, gli amici, la loro casa, «la nostra vita “emiliana” e nel frattempo organizzare il ritorno a milletrecento chilometri di distanza, non è stato facile, né indolore».

Nonostante le nuove, ritrovate, certezze ancora le nubi non sono andate via dal suo orizzonte, oggi vive con la sua famiglia a Piazza Armerina (Enna), il paese dove è nato e cresciuto. «Ho un po’ di paura – confessa -. Credo sia normale per un cambiamento così importante.Cerco di compensare con l’entusiasmo e la motivazione del ritorno.

Il futuro è tutto da scrivere, ma oggi sento di trovarmi nel posto dove poter costruire una nuova parte della mia vita. Mi sento bene, sono dove devo essere. Sono nel posto giusto».
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