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Branduardi, una lauda per Francesco

  • 25 gennaio 2005

Angelo Branduardi, cantautore lombardo diventato famoso negli anni ’70 con le ballate “Alla fiera dell’est” e “La pulce d’acqua”, arriva a Palermo al cineteatro Metropolitan (1 e 2 febbraio, inizio spettacoli ore 21.15) per presentare la sua ultima opera musicale “La lauda di Francesco”, dedicata alla vita e al messaggio di San Francesco d’Assisi. In occasione del recente Giubileo il musicista aveva già affrontato, su invito delle Comunità Francescane, il compito non facile di musicare i versi mistici del santo restando fedele all’atmosfera del tempo ed al carisma umano del personaggio, che spesso amava cantarli egli stesso durante le sue predicazioni. L’album “L’infinitamente piccolo” del 1999, realizzato con la collaborazione della moglie Luisa e di musicisti prestigiosi come Franco Battiato, i Madredeus, Ennio Morricone e la Nuova Compagnia di Canto Popolare, è il frutto di questa ricerca musicale e l’opera che prelude allo spettacolo teatrale, che riavvicina il “menestrello” di Cuggiono alle esperienze di esordio della sua carriera.

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Branduardi racconta la vita di un santo che incarna il messaggio religioso con profondità e leggerezza, senza perdere la sua dimensione di uomo. In scena la rappresentazione segue la triplice via della musica, delle parole e della danza, con le coreografie di Alberta Palmisano, la sceneggiatura di Stefania Garibaldi, la regia di Oreste Castagna e la partecipazione di Gualtiero Scola nella parte Francesco, di Angela Ciliberti nella parte di Chiara, di Walter Tiraboschi nella parte di Frate Bernardo e di 15 ballerini professionisti. «Non dirò una parola in tutta l’opera – spiega Branduardi - farò come i menestrelli antichi che con le loro arpe, i loro liuti o, nel mio caso, il violino, facevano da cornice a ciò che accadeva fra i protagonisti di una storia. C’è voluto un anno e mezzo per mettere insieme tutte le parti che formano quello che io trovo un magnifico spettacolo. Durante l’ora e mezza di messa in scena accadono tante cose e anche il territorio religioso, per alcuni impervio e pieno di buche, può diventare un prato verde facile da attraversare. Mi piace usare questa metafora perché sin dal primo giorno io, il regista, l’autrice dei testi e gli altri coinvolti nel progetto abbiamo messo alla base di tutto la semplicità.»

«Questo spettacolo – aggiunge la sceneggiatrice - racconta la storia di un uomo straordinario che, con il suo esempio, può far riflettere ognuno sulla propria vita e su temi più che mai attuali come la pace, l’ecologia, la speranza e la solidarietà. Francesco è solare, pieno di vita, passionale come un uomo qualunque, è vittima della rabbia di fronte alle ingiustizie e si lascia prendere dallo sconforto nel vedere tanta sofferenza, ma grazie alla sua fede profonda non smette di credere di poter cambiare il mondo.» “La lauda di Francesco” non è un musical né un balletto, ma un’opera a più livelli, come una serie di cerchi concentrici che ruotano attorno alla profondità del testo recitato, all’armonia di forme della danza e alla suggestione delle musiche di Branduardi. Informazioni e prevendita al cineteatro Metropolitan , in viale Strasburgo 358 (telefono 091.6887513) e da Ellepi dischi, in via Libertà 29/C. Il biglietto costa 35 euro.

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