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Il terrore in una casa del Texas

Molto più schizzato e raccapricciante, questo remake è inaspettatamente originale e godibile, a cominciare dalla regia del tedesco Marcus Nispel

  • 16 dicembre 2003

Non aprite quella porta (The Texas Chainsaw Massacre)
Usa 2003
Horror
Di Marcus Nispel
Con Jessica Biel, Jonathan Tucker, Eric Balfour, Erica Leerhsen, Mike Vogel
 
E’ giusto precisare che non è una semplice scopiazzatura. Non aprite quella porta di Marcus Nispel è un remake con i controfiocchi. La trama originale viene stravolta e, rispetto al precedente di Tobe Hooper (The Texas Chainsaw Massacre, 1974), viene inserita la componente gore. Agosto 1973, Texas: cinque giovani in viaggio su un furgone incontrano una ragazza terrorizzata che decide di suicidarsi all’interno del loro automezzo. Costretti a far sosta in una inquietante macelleria giungeranno in una strana casa dove tutti (o quasi) troveranno la morte, massacrati uno dopo l’altro da un folle energumeno con il volto nascosto da una maschera di cuoio.

Molto più schizzato e raccapricciante, questo remake è inaspettatamente originale e godibile, a cominciare dalla regia del tedesco, ex videoclipparo di talento, Marcus Nispel: la scena del suicidio della ragazza è carica di tensione e l’inquadratura da dentro il cervello spappolato della defunta (guarda caso la stessa inquadratura che Tarantino ha voluto inserire nel suo manga Kill Bill – Volume 1: chi ha copiato chi?) è spettacolare e tecnicamente perfetta. Entusiasmanti e fuori da ogni logica sono i momenti di paura. Assolutamente geniale il colpo di scena finale che vede come protagonisti la superstite brunetta ed il sadico sceriffo. Da segnalare anche la corposa componente splatter: arti tranciati, cervelli spappolati, corpi appesi come carne al macello, una bella orgia di sangue.

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Gli attori sono abbastanza azzeccati. Su tutti primeggia ovviamente la bellissima Jessica Biel (già apprezzata nel telefilm Settimo cielo nel ruolo della figlia grande): corpo statuario, lunghe gambe, seno perfetto (ripreso per tutto il film), viso angelico e ottima recitazione: la rivedremo presto in qualche altro film. Molto bravo anche il giovane “fumato” che già avevamo potuto osservare nella divertente commedia 100 ragazze e lo sceriffo interpretato da R. Lee Ermey, il sadico sergente dei marines di Full Metal Jacket. Fare un paragone con il film di Hooper è difficile: sicuramente è un capolavoro assoluto del cinema horror. La figura di Leatherface (Faccia di cuoio) con la sua motosega è stata un’invenzione unica ed inimitabile, un personaggio cult, un incubo indimenticabile. Però il remake di Nispel non è da meno: peccato che manchino le urla disumane di Leatherface (nell’originale fa più paura) e che la casa della folle famiglia sia stata umanizzata troppo rispetto alla pellicola di Hooper. Tutto sommato questo remake resta un bel film.

Note: la storia si è ispirata a una serie di omicidi compiuta dall’efferato Ed Gein negli anni Cinquanta. Inoltre, pur essendo ambientata nel 1973, i cinque giovani ascoltano Sweet Home Alabama, hit del 1974.

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