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Palermo e le nuove linee di Tram: tra il dire e il fare c'è di mezzo il consiglio comunale

Eccoci al passaggio più delicato: la progettazione definitiva è in arrivo in Consiglio Comunale per essere approvata ma pettegolezzi ci dicono che c'è chi si oppone

  • 14 gennaio 2019

Il Tram su via Libertà a Palermo (rendering)

Dal sentirne parlare come un "progetto che si farà" al vederlo realizzato sulle strade cittadine passa inevitabilmente tanto tempo, tutto quello occorrente a espletare le burocrazie e gli adempimenti degli appalti.

Rispondendo alle numerose richieste di aggiornamento sulla realizzazione delle nuove linee tranviarie (ecco qua), redigiamo questo articolo per fotografare la situazione e delineare possibili scenari nell’immediato futuro.

Dopo l’approvazione del progetto in bilancio (ne parliamo qua) e la precedente aggiudicazione del concorso internazionale di progettazione allo Studio Cassata, già in questo mese i tecnici a lavoro dovrebbero definire il progetto definitivo, redatto a valle di analisi, osservazioni e approfondimenti sull’idea originaria.

Il passaggio più delicato dell’iter è praticamente alle porte. La progettazione definitiva (che va distinta da quella “esecutiva”) infatti approderà ben presto in Consiglio Comunale per l’approvazione finale.
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Rumors a Palazzo delle Aquile annuncerebbero una discussione in programma (o forse già effettuata) all’ordine del giorno in cui le opposizioni chiederanno il ritiro dell’approvazione della fattibilità del progetto.

Questa fase di dibattito sancirà la tempistica del cronoprogramma.

Una volta approvato il progetto potrà essere pubblicato il bando di gara e programmate le conferenze di servizi che hanno lo scopo di facilitare il coordinamento tra soggetti pubblici e privati, acquisire autorizzazioni, atti e licenze finalizzate all’avvio delle attività cantieristiche.

Il progetto delle nuove linee tranviarie, usando una terminologia cara al ciclismo, si appresta a "scollinare", ovvero a raggiungere il punto più alto della salita prima della discesa.

Le dinamiche politiche sono ben note e eventuali opposizioni (sacrosante, lo ribadiamo) potrebbero dilatare i tempi di un cronoprogramma che qualche anno fa indicava il 2019-2020 l’arco temporale in cui dovrebbero partire i lavori.

Occorre rimanere alla finestra e analizzare la discussione in aula per comprendere se e in che misura ci sarà un’opposizione al progetto.

Da questo passaggio in più sarà più chiaro.
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