Il gioiello delle Saline che "cattura" il vento: il luogo iconico, tra i più suggestivi in Sicilia

Ci sono luoghi destinati ad essere iconici, simboli di qualcosa che va oltre il tempo, la bellezza e la storia. Luoghi suggestivi. Così è il Mulino delle Saline S.E.I., a Marsala nel trapanese: uno dei simboli della Sicilia occidentale più caratteristici.

Le Saline, furono create in epoca fenicia e rappresentano da millenni la testimonianza di un mestiere e di un prodotto, antico e prezioso che si tramanda di padre in figlio costituendo un valore inestimabile.

Il Mulino, vero gioiello di archeologia industriale del 1500, oggi è stato reso ancora più affascinante e attraente dalla realizzazione di un interessante percorso multimediale ed interattivo.

Ancora tutt’ora funzionante, viene messo in moto nei mesi di luglio, agosto e settembre, per due volte a settimana, affinché si possa ammirare la magia di uno dei luoghi più suggestivi della Sicilia.

Una vera e rara bellezza storica, che con le sue sei pale rivestite da vele bianche cattura la forza del vento, e girando attiva un meccanismo secolare capace di ruotare le antiche macine in pietra all’interno del corpo del mulino, addirittura ad una frequenza di oltre 100 giri al minuto.Un’opera architettonica e industriale che si avvale di ruote dentate in legno realizzate dal celebre “Mastru Liddu” Paolo Stampa, uno degli ultimi maestri d’ascia del Trapanese.

Oggi, la struttura, grazie ad un restauro certosino e ad una costante manutenzione, è completamente visitabile e attraverso un percorso multimediale e animazioni interattive, il visitatore potrà esplorare il complesso meccanismo che muove tutto e il funzionamento dell’intera Salina.

Una storia, quella delle Saline, lunga circa tremila anni: quelli della cultura del Sale, frutto di un connubio perfetto tra uomo e natura, tra coltivazione del sale marino e l’ecosistema Salina. Il "saper fare" è l’arte che sta dietro a tutta questa magia.

Non a caso Voltaire, più di duecento anni fa, scrisse: “Chi di saline vuole veramente discorrere, occorre che giunga qui, nell’occidente della Sicilia[…] vecchie, vecchissime saline, fondate già̀ dai Fenici".

Oggi parleremmo di "Know how", ma in realtà è “il saper fare”. Un saper fare, che partito da qui, è stato esportato in tutto il mondo facendo scuola e cultura: dalla Tunisia, alla Libia, dall’Eritrea allo Yemen.

Un "saper fare" che, da sempre, tutto il mondo ci invidia.

Il testo e il video sono di Giuseppe Famà.