Se non ci fosse da piangere ci sarebbe da ridere: chiesto il riscatto al comune di Palermo

Il sistema informatico del Comune di Palermo continua, da giorno 2 giugno, ad essere spento e isolato. Da poche ore è arrivata la conferma che si tratta di un ransomware, un tipo di malware che limita l’accesso del dispositivo che infetta, richiedendo un riscatto da pagare per rimuovere la limitazione.

La richiesta di riscatto è arrivata, come riportano due giornali del settore, redhotcyber.com e cybersecurity360.it, e l’attacco è stato rivendicato nelle ultime ore dalla cyber gang Vice Society.

Il Comune nei giorni scorsi ha attivato una task force tramite SISPI, la società partecipata dal Comune che si occupa del settore IT per l’infrastruttura palermitana. L'intento è quello di ricostruire gli elementi danneggiati della rete, al fine di poterla rimettere online.

Ciò che più preoccupa gli esperti e l’amministrazione comunale stessa, sono i dati sensibili (in quantità) contenuti nei sistemi di gestione anagrafe e tributi del Comune e che, secondo la "minaccia" verranno resi pubblici tra tre giorni.«Poco fa - si legge sui giornali - è comparso all’interno del data leak site (DLS) di Vice Society (o “sito della vergogna”) un post che attribuisce a loro la paternità dell’incidente e fissa il “countdown” a 3 gioni e 7 ore per la pubblicazione dei dati esfiltrati.

Questo, come sanno i lettori di RHC, generalmente avviene quando l’azienda è reticente a pagare una forma di riscatto,. In questo modo, minacciando la pubblicazione dei dati in loro possesso, aumenta la pressione verso l’organizzazione violata, sperando che il pagamento avvenga più velocemente».

Tanti i timori e i problemi che si stanno riscontrando, sia legati al voto (le elezioni sono domenica 12 giugno) sia per i servizi quali la zona a traffico limitato (Ztl). Le telecamere sono accese, ma non è possibile registrare il pass di pagamento o la prenotazione di appuntamenti per i vari servizi comunali che va fatta on-line sul sito del Comune.