PERSONAGGI
Se vi siete persi Angelo Duro (in mutande): "corna e giovani senza futuro" a Sanremo
"Vi invito, moralisti e perbenisti, a cambiare canale adesso!". Il monologo irriverente e dissacrante di Angelo Duro arriva all'1 di notte sul palco dell'Ariston
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La trasgressione è iniziata sin dalla sua presentazione. Annunciando l'arrivo sul palco del teatro Ariston di Angelo Duro, Amadeus ha invitato "moralisti e perbenisti che si indignano" a cambiare canale subito.
«Cambiate canale per 7-8 minuti: noi ridiamo e voi non brontolate», ha detto il conduttore presentando il comico palermitano protagonista della seconda serata del Festival di Sanremo 2023.
Angelo Duro è entrato così: in silenzio.
Poi ha alzato il microfono e nel suo perfetto stile dissacrante e provocatorio ha tracciato un quadro desolante delle famiglie italiane, ma anche dei giovani senza futuro e delle disillusioni nel mondo del lavoro.
ll tutto condito da parolacce, frasi dure e taglienti con un riferimento anche alle sue radici siciliane e a tutti gli amici che hanno lasciato la sua Terra.
«I miei amici sono a spasso senza futuro. Al mio paese mi dicevano fai il cogl… e ora i cogl… sono loro. Io ce l’ho fatta. Tutti laureati e a casa, perché non sono voliti partire. Anche i contadini li prendono in giro e non c’hanno la laurea. Fare i contadini non è umiliante, fare il contadino con la laurea si: vuol dire che hai fallito due volte».
«Cambiate canale per 7-8 minuti: noi ridiamo e voi non brontolate», ha detto il conduttore presentando il comico palermitano protagonista della seconda serata del Festival di Sanremo 2023.
Angelo Duro è entrato così: in silenzio.
Poi ha alzato il microfono e nel suo perfetto stile dissacrante e provocatorio ha tracciato un quadro desolante delle famiglie italiane, ma anche dei giovani senza futuro e delle disillusioni nel mondo del lavoro.
ll tutto condito da parolacce, frasi dure e taglienti con un riferimento anche alle sue radici siciliane e a tutti gli amici che hanno lasciato la sua Terra.
«I miei amici sono a spasso senza futuro. Al mio paese mi dicevano fai il cogl… e ora i cogl… sono loro. Io ce l’ho fatta. Tutti laureati e a casa, perché non sono voliti partire. Anche i contadini li prendono in giro e non c’hanno la laurea. Fare i contadini non è umiliante, fare il contadino con la laurea si: vuol dire che hai fallito due volte».
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