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"Le Mirage" e i tempi d'oro di Palermo: qui si spogliavano Lulù del Cile e Lady Elektra

Si ballava con le canzoni eseguite da un'orchestra con musicisti di altissimo livello e si bevevano bollicine. E poi c'erano loro, le famose spogliarelliste

Valentina Frinchi
Freelance in comunicazione e spettacolo
  • 5 aprile 2023

L'insegna del locale "Le Mirage" a Palermo

Il 20 dicembre 1958, a Palermo, Carmelo Cavallaro, detto Lino, uomo gentile e d'altri tempi, e sua moglie Madame Pierrette aprirono quello che divento' nel giro di pochi anni il mitico night club Le Mirage. Era in pieno centro, in via Emerico Amari, 148.

Cavallaro venendo da diverse esperienze parigine decise di aprire il primo night club a Palermo nei locali del club "Winter Garden". In quel posto si ballava con le canzoni eseguite da un'orchestra composta da musicisti di altissimo livello. Si bevevano bottiglie di bollicine seduti ai tavoli disposti attorno al palcoscenico.

Puro divertimento grazie a numeri di spettacolo con il comico Mac Roney, il mago Goldin o l'umorista e poeta Renzino Barbera e il suo pittoresco personaggio di "Don Totò". Indimenticabile Gianni Frusteri icona della "musica leggera" dell'epoca.

La notorietà di "Le Mirage" fu da attribuire anche alla presenza delle sue spogliarelliste: "Lulù del Cile", "Lady Elektra", "Black Pearl" e "Lady Winchester", solo per citarne alcune.
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Nel 1973, per motivi di salute, monsieur Cavallaro, dovette chiudere. Inizialmente non voleva la continuità di "Le Mirage", voleva che il night club morisse con la sua chiusura almeno che non venisse rilevato da un familiare. La persona giusta fu Sergio Caminita un musicista che lavorava a "Le Mirage" sin dal 1973 e socio di fatto e art director dal 1970 di cui Cavallaro aveva grande stima.

Dal 1973, infatti, partirà la gestione Caminita rappresentata da Sergio Caminita e la moglie Luciana proprietaria del negozio di dischi "Il Cubo" di quegli stessi tempi. All'ingresso si trovava impeccabile in giacca e papillon il noto barman Bernando Cafiero. Il biglietto d'ingresso, all'apertura dell'attività, e quindi negli anni '60 aveva il costo di 1500 lire con una consumazione al bar.

Negli anni '70 il biglietto d'ingresso era già aumentato a 7000 lire, ma già nel '75 era diventato di 8000 lire, nel '78 a 10.000 lire, nell'81 a 12000lire. Questo a testimonianza del successo di un locale sciciliano dotato di assoluta unicità. Era preferibile visitare il locale con un outfit elegante.

Gli uomini rigorosamente in giacca e cravatta, le donne in abito da sera. Dei tendoni rossi davano un'atmosfera di mistero e si dice che durante il giorno i ragazzi della scuola media "Vivona" i cui locali stavano sopra il night club si nascondessero dietro le su citate tende per osservare di nascosto le locandine delle spogliarelliste. "Le Mirage" di Palermo fu uno di quei posti che poteva concorrere con i migliori club parigini dell'epoca.

Nella gestione Caminita furono ospiti artisti del calibro come Fred Bongusto e Franco Califano. E ancora Marcello Mastroianni che alloggiava all'Hotel delle Palme si recò da solo, per sentito dire, che da quelle parti c'era un gran night club.

Nel 1983 con l'avvento della musica pop molto differente dalla musica leggera del night club, "Le Mirage" chiuse i battenti ma Sergio Caminita non si arrese con questo sogno sempre in testa.

Si trasferirà in Olanda, e ad Amsterdam aprirà lo stesso night club con lo stesso nome.

"Le Mirage" di Palermo ha segnato la storia attribuendo un'identità culturale e artistica a una città che ha avuto un magico scenario nei meravigliosi anni '60 fino all'alba degli anni '80.
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