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Il Ponte Corleone raddoppia, sarà a 8 corsie: come cambia la circonvallazione di Palermo

Nuovo maxi cantiere lungo viale Regione Siciliana per l'ampliamento del Ponte Corleone. Il rendering dell'opera finanziata dalla Regione. Quando partono i lavori

Balarm
La redazione
  • 22 aprile 2024

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Cambia volto e raddoppia il Ponte Corleone, passando da quattro a otto corsie. La Regione Siciliana finanzia interamente l'opera per oltre 17 milioni di euro a valere sui fondi Poc 2014-2020.

Il progetto prevede la realizzazione di due nuovi viadotti laterali in modo da portare le corsie da quattro a otto, alleggerendo così il traffico su un’arteria stradale strategica.

L’annuncio è arrivato durante un sopralluogo del presidente della Regione Siciliana e dell’assessore regionale alle Infrastrutture insieme al sindaco di Palermo, all’assessore comunale ai Lavori pubblici, al dirigente compartimentale Anas e al dirigente generale del dipartimento regionale delle Infrastrutture.

Con la costruzione sul fiume Oreto dei due nuovi ponti laterali lunghi 150 metri e alti 16, sarà possibile aggiungere per ogni carreggiata due nuove corsie larghe 10 metri e provviste di marciapiedi.

L’opera rientra nell’ambito di un protocollo d’intesa siglato tra Comune, provveditorato interregionale delle Opere pubbliche per la Sicilia e la Calabria e Anas.
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Grazie a questo accordo, la società ha già individuato l’azienda che realizzerà l’opera - si tratta della siciliana Infra.tech - e conta di avviare il cantiere nel mese di giugno.

Si comincia, spiega Anas, con la carreggiata lato monte con l’obiettivo di completare questi primo intervento a metà 2025 e concludere l’intera opera entro dicembre 2026.

Per il raddoppio del ponte Corleone un primo progetto era stato redatto nel 2004 e appaltato l’anno successivo senza però essere mai stato completato in seguito alla risoluzione del contratto con la ditta. Tra il 2006 e il 2007 vennero eseguite solo le opere relative alle fondazioni e alle “spalle”, ovvero gli elementi di collegamento tra il rilevato stradale e l'impalcato.

Il nuovo progetto, mantenendo l’impianto originario, prevede adeguamenti sia di tipo normativo che tecnologico e l'utilizzo delle strutture di spalla già realizzate nel rispetto delle approvazioni di natura paesaggistica, monumentale e ambientale ottenute in precedenza.

La revisione del progetto prevede anche l’impiego di strutture più leggere in acciaio, un impianto di illuminazione con tecnologia Led ed elementi per il superamento delle barriere architettoniche.

Sarà realizzata, inoltre, una passerella sopraelevata in corrispondenza della trecentesca chiesa di Santa Maria dell’Oreto in modo da dare continuità al marciapiede e allo stesso tempo permettere l’accesso ai ruderi, attualmente non fruibili, dell’edificio dichiarato bene di interesse storico e artistico.

La Regione Siciliana seguirà da vicino l'andamento dei lavori sulla base di una convenzione che verrà stipulata con il Comune di Palermo e Anas per il monitoraggio dei tempi di realizzazione.

«Un progetto importante che conferma la grande collaborazione tra Regione e Comune di Palermo. In pochi anni daremo respiro a un'arteria strategica per l'entrata e l'uscita da Palermo. Vigileremo sui tempi e cercheremo di fare in modo che l'opera sia pronta entro questa legislatura», assicura il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani a margine del sopralluogo.

«Il raddoppio del ponte Corleone è un risultato atteso da decenni a Palermo, un obiettivo strategico per alleggerire la circolazione su viale Regione Siciliana, l’arteria stradale più trafficata in città - ha dichiarato il sindaco Roberto Lagalla -. Un risultato che è frutto di un lavoro di sinergia e collaborazione reale che si è sviluppato tra il Comune di Palermo, la Regione Siciliana, per la quale ringrazio il presidente Schifani e l’assessore alle Infrastrutture Aricò, e Anas».

«Il Comune sta facendo la sua parte - aggiunge Lagalla - e ha già finanziato il progetto del raddoppio del ponte Corleone e il consolidamento dell’attraversamento esistente. Siamo soddisfatti che la Regione Siciliana abbia responsabilmente messo in campo le risorse per il raddoppio e Anas è il soggetto che, avendo già chiuso una convenzione, potrà agire da commissario, aprendo rapidamente il cantiere e svolgendo i lavori».
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