Albergo delle Povere: si parla di “stampa, tv, web”

Per il primo appuntamento di questo ciclo di incontri, sponsorizzati da Terna, è stata scelta la città di Palermo che martedì 24 maggio, nella prestigiosa sede dell’Albergo delle Povere, ospiterà illustri ospiti e protagonisti del giornalismo italiano che si confronteranno sull’argomento “I (già) vecchi media. Carta stampata, tv, web” ovvero sul futuro dei media cosiddetti “classici”. L’evento, a ingresso libero, è organizzato in collaborazione con l’Università di Palermo e l’Ordine dei Giornalisti della Sicilia.

Il programma del convegno è il seguente. Alle ore 15 i saluti di Raffaele Lombardo, presidente Regione Siciliana; a seguire Sebastiano Missineo, assessore Beni Culturali e Identità Siciliana; Roberto La Galla, rettore dell’Università di Palermo; Mario Cutuli, presidente Fondazione Maria Grazia Cutuli; Vittorio Corradino, presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia; Felice Cavallaro, giornalista del Corriere della Sera. Alle ore 16 è in programma la tavola tonda con Marco Bardazzi, caporedattore centrale de La Stampa; Giuseppe Di Piazza, direttore Sette; Giovanni Pepi, direttore Giornale di Sicilia; Corradino Mineo, direttore Rai News 24; Antonio La Spina, docente di Sociologia; Beppe Severgnini, scrittore, giornalista del Corriere della Sera. Modera Alessandro Cannavò del Corriere della Sera. Alle ore 19.30 le conclusioni e poi l’aperitivo finale. Per informazioni è possibile contattare Key75, la segreteria organizzativa, al numero 091.8888775.

Il secondo incontro, dal titolo “I nuovissimi media: i giovani e la professione che cambia”, si svolgerà a Roma, in Campidoglio, il prossimo 23 giugno, e sarà focalizzato sul futuro dei “nuovi” media con particolare riferimento al ruolo di blog, social forum, social network, city journalism, etc. Il terzo appuntamento, dal titolo “Il giornalismo di frontiera ieri e domani, tra crisi e nuovi media”, si terrà a Milano nella sede del Corriere della Sera il 21 settembre, e sarà incentrato sul tema del futuro del “giornalismo di frontiera”, all’estero e dentro i confini nazionali, con un focus sulla figura dell’inviato di guerra e quella del cronista.