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Regalano commoventi lezioni di vita (felina): sono i gatti "nonnini" del rifugio di Palermo

Storie commoventi, che spesso iniziano in strada e finiscono tra le braccia di chi può amarli. Gattone, Rolly, Giuseppe e Mario sono ormai simboli della struttura

  • 11 aprile 2023

In ogni famiglia ci sono, o ci sono stati, i nonni pronti a dare una lezione di vita e ai quali rivolgersi alla ricerca di un consiglio.

Ciò accade anche da “Ediga” – Rifugio del Gatto “Pola Narzisi” di Palermo, dove gli amici a 4 zampe, da cuccioli, possono contare sull’appoggio dei “nonnini”, i mici anziani che, proprio come gli esseri umani, hanno tanto da insegnare e sono diventati, nel tempo, i simboli della struttura che li ospita.

Sino a pochi giorni fa, c’era lui, che con i suoi occhietti vispi e furbi riusciva a conquistare tutti. Quest’anno, se fosse stato umano, sarebbe diventato maggiorenne, ma, purtroppo, è andato lasciando un grande vuoto. Si tratta di Gattone così chiamato poiché amava il buon cibo. Nonostante la sua età, osservava il mondo con la curiosità di un cucciolo.

Al Rifugio si chiedevano come facesse questo bel micione rosso ad avere tanta forza interiore. La sua storia è quasi da film.
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Gattone, infatti, era un micio di strada, pronto a far concorrenza al celebre “Romeo”, er mejo der Colosseo degli Aristogatti. La sua fama con le gattine era leggenda. Poi, venne adottato da una donna anziana. In seguito, la sua casa divenne il Rifugio e, adesso, resterà, per sempre, uno dei simboli della struttura.

C’è, poi, un’altra colonna di “Ediga”. Lui ha fatto proprio la storia del Rifugio del Gatto. Stiamo parlando di Giuseppe, il micio di Pola Narzisi. Dopo la morte della fondatrice di Ediga, riuscì ad essere adottato, ma tornò, quasi immediatamente, indietro dopo una micosi.

Presso la struttura ha trascorso, serenamente, i suoi ultimi giorni tra coccole e manicaretti preparati dai volontari. Tra i nonnini del Rifugio c’è anche Mario, un bel micio rosso e bianco che, però, vorrebbe trovare un’altra casa. Sì, perché lui era abituato a vivere in panciolle su divani e poltrone.

Mario ha 11 anni e la sua storia è nota: è il micio della donna trovata morta, dopo 10 giorni, nella sua abitazione a Palermo. Il micio non l’ha mai abbandonata. Adesso, Mario ha tanta voglia di tornare a farsi coccolare acciambellato tra le gambe dei suoi nuovi padroni. Ma la lista non è finita qui: c’è anche lui, dall’aspetto di una tigre, il passo felpato e seguito, sempre, da un fidato compagno a 4 zampe.

Il suo nome è Rolly, ha 9 anni e, sebbene non goda di ottima salute, può contare su Omero, un giovane micio cieco. Anche Rolly non vede e, purtroppo, è anche sordo. Ha una grande fortuna però: non è mai da solo. I due mici condividono la vita nel Rifugio, infatti, sempre l’uno al fianco dell’altro.

Direttamente dalla Spagna, poi, arrivano altre due nonnine. Come mai sono giunte proprio a Palermo? La loro padrona, tanti anni fa, le lasciò al Rifugio dicendo che doveva tornare, in Spagna, per assistere la madre ammalata. Aveva, tuttavia, promesso che sarebbe tornata, ma così non è stato, e le due belle gattine grigie e bianche sono invecchiate nel capoluogo siciliano. Hanno 8 anni e, per loro, i volontari si augurano un’adozione di coppia: sono, ormai, troppo legate per essere separate.

«Accade, spesso, purtroppo, che non vengano adottati i mici anziani – spiega Franco Lannino, presidente del Rifugio del Gatto Pola Narzisi di Palermo -. Tutti preferiscono i cuccioli e non vogliono nemmeno il 4 zampe di 7 mesi, nonostante sarebbe meglio prendere in casa con sé un gatto più grande del quale si conosce già il carattere.

Chi viene da noi viene indirizzato verso i mici più gestibili. I gatti bianchi, poi, per esempio, sono sempre i più gettonati, poi i rossi, e chiudono il podio i neri, che vivono una condizione di amore/odio. Noi, invece, incentiviamo, sempre, le adozioni dei nonnini, così da potere regalare una gioia fino alla fine dei loro giorni».
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