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Roma celebra Antonello da Messina, un protagonista del Quattrocento

  • 3 aprile 2006

Una volta tanto, il termine “evento” non è certamente usato a sproposito. Come non definire così, infatti, la mostra che in questi giorni a Roma riunisce per la prima volta quasi tutte le opere di Antonello da Messina? Le opere di Antonello, 45 quelle riconosciute, arrivate sino a noi, sono infatti sparse per tutto il mondo e, per ogni museo, istituzione o privati che le possiedono, sono di importanza strategica. Convincerli a privarsene, anche se per pochi mesi, è stata sicuramente impresa ardua, portata a termine grazie al lavoro costante, durato cinque anni, del curatore Mauro Lucco, docente di Storia dell’Arte dell’Università di Bologna, con il coordinamento scientifico di Giovanni C.F. Villa dell’Università di Bergamo ed il concorso di un comitato scientifico internazionale, (composto, tra gli altri, dai “nostri” Gioacchino Barbera del Museo Regionale di Messina e Vincenzo Abbate della Galleria Regionale Palazzo Abatellis) oltre che grazie alle garanzie di conservazione delle opere che le Scuderie del Quirinale assicurano.

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E se la mostra (visitabile fino al 25 giugno, da domenica a giovedì ore 10-20, venerdì e sabato 10-22.30, ingresso consentito fino a un'ora prima della chiusura, 10 euro intero, 7.50 ridotto) si presenta come la prima, praticamente completa, esposizione monografica dedicata ad Antonello da Messina - 40 le sue opere esposte - è anche vero che la grandezza di questo straordinario pittore viene messa a confronto, nel percorso espositivo, con quella di altri artisti come Jan van Eyck, Giovanni Bellini, Alvise Vivarini, Francesco Laurana (dello scultore dalmata sono esposte la “Madonna della neve” della Chiesa del Crocifisso di Noto e la “Madonna della Grazia” della Chiesa dell’Immacolata Concezione di Palazzolo Acreide) e Giovan Battista Cima da Conegliano mentre non mancano neanche lavori del maestro di Antonello, Colantonio, e del figlio Jacobello.

L’obiettivo dei curatori è stato quello di ricostruire compiutamente la figura di Antonello, anche attraverso l’esame delle tematiche da lui sviluppate: dalla serie delle “Annunciate” ai celeberrimi “Ecce homo”, alle “Crocifissioni”, sino alla serie straordinaria dei ritratti. Tra questi, un posto di spicco occupa il “Ritratto d'uomo” conservato al Museo Mandralisca di Cefalù databile intorno al 1470 che, come di consueto nella ritrattistica antonellesca, evidenzia legami con la pittura fiamminga. Provenienti dai musei siciliani, inoltre, la notissima “Annunciata” di Palermo, la “Madonna col Bambino benedicente” di Messina, i “San Girolamo, San Gregorio Magno, Sant’Agostino” dell’Abatellis, l”Annunciazione” di Siracusa. Ha visitato per noi la mostra Angelo Catania, architetto palermitano in trasferta a Roma. Il suo giudizio è estremamente positivo, com’è ovvio, sui contenuti. Qualche appunto, invece, ci ha manifestato quanto alla qualità dell’allestimento caratterizzato da una luce molto bassa, quasi fioca, a illuminare le opere. L’”Annunciata”, poi, qui all’Abatellis valorizzata dalla prestigiosa sistemazione datale da Carlo Scarpa, con un taglio di profilo, in profondità, alle Scuderie è stata, al contrario, schiacciata sulla parete. Da segnalare, tuttavia, la scelta di posizionare il quadro a chiusura del percorso espositivo al primo piano (aperto dal “San Gerolamo”) a segnarne l’importanza tematica. Utilissimo, ancora, il sistema di video con touch-screen che permette di visualizzare le schede tecniche di tutte le opere in mostra ed il servizio di prenotazione su internet che evita code all’ingresso. Il catalogo è a cura di Silvana Editoriale. Per informazioni www.scuderiequirinale.it, telefono 0639967200.

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