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La storia sonora del Natale illumina la Cattedrale: il concerto (gratuito) a Palermo

Balarm
La redazione
Il Natale a Palermo, quest’anno, si accende di una luce particolare. La Cattedrale, cuore spirituale della città, ospita sabato 20 dicembre alle 21.00 un evento che non è soltanto un concerto, ma una vera immersione nella storia sonora del Natale europeo: "Puer Natus Est – Il Natale nella tradizione musicale popolare europea".

L'evento è prodotto dall’Associazione Musicale Arturo Toscanini in collaborazione con l’Accademia Musicale "Ars Antiqua", sostenuta dal Comune di Palermo nell’ambito delle attività ufficiali delle Festività 2025, con la partecipazione della Cattedrale di Palermo, di Fratelli Cimino Srl e, per la prima volta, di BC Sicilia. Un progetto che inaugura anche una nuova collaborazione con il Dipartimento di Musica – Sezione Musica Sacra, destinata a dare frutti importanti dal 2026.

Il programma, di straordinaria coerenza estetica e profondità culturale, attraversa cinque secoli di musica: un viaggio che parte dal canto gregoriano e approda alle Laudi filippine, ai villancicos de nadividad della tradizione popolare spagnola e portoghese e ai ritmi antichi della tradizione europea.

L’atmosfera si apre con "Puer natus est", uno degli incipit più solenni della liturgia natalizia, evocato nella sua purezza originaria: una porta spalancata sul mistero dell’Incarnazione.

Da questo nucleo ascetico la serata si dilata verso la magnificenza della polifonia, con pagine di straordinaria forza espressiva come "O Magnum Mysterium" di Tomás Luis de Victoria, Iubilate Deo di Antonio Lotti e Illumina oculos meos di Giovanni Pierluigi da Palestrina, capolavori che mostrano tre differenti modi di contemplare, celebrare e cantare la Luce.

Accanto alla grande tradizione liturgica, il concerto restituisce il volto popolare, umano e affettuoso del Natale attraverso le Laudi nate nell’ambiente oratoriano di San Filippo Neri. "Angel dal ciel disceso", "Nell’apparir del sempiterno sole" e "Sopra il fieno colcato" portano con sé un cristianesimo vissuto con immediatezza, fatto di meraviglia e intimità, dove la fede diventa canto condiviso, quasi domestico.

La conclusione affida alla tradizione europea il compito di celebrare la gioia natalizia: i villancicos del Cancionero de Upsala e le note senza tempo delle "Piae Cantiones — Gaudete, Personent hodie, Angelus ad Virginem, Verbum caro factum est" — rivelano un’Europa musicale vibrante, colta e popolare allo stesso tempo, capace di unire danza, preghiera, festa e contemplazione.

Ad accompagnare il percorso, gli strumenti antichi offrono una tavolozza timbrica raffinata e suggestiva: i liuti, l’arciliuto e la viella di Silvio Natoli, il flauto diritto di Claudio Arena e le percussioni storiche di Giuseppe Valguarnera ricamano intorno alle voci un colore autentico, medievale e rinascimentale, restituendo l’acustica originaria di queste musiche con una forza quasi teatrale.

A interpretare il programma è il Coro "Giovanni Pierluigi da Palestrina" di Palermo, diretto dal Maestro Giosuè D'Asta, fondato nel 1983 dal Maestro Giovan Battista D’Asta e riconosciuto come una delle realtà corali più autorevoli siciliane.

La sua storia, lunga oltre quarant’anni, testimonia un lavoro costante e rigoroso sulla polifonia rinascimentale e sulla musica sacra europea. Il coro, nato per valorizzare le grandi scuole Romana, Fiamminga e Veneziana, ha ampliato nel tempo il proprio repertorio includendo gregoriano, musica medievale, barocco e importanti pagine dei secoli successivi. Non è un coro lirico: è un ensemble polifonico selezionato, costruito per la precisione timbrica, l’eleganza vocale e la coerenza stilistica.

Tra le produzioni più significative della sua storia si annoverano la Via Crucis di Liszt, la Messa del Primo Tuono di Antonio Lotti, le Sette Parole di Cristo sulla Croce di Gounod, le grandi pagine sacre di Händel, Bach, Vivaldi e Mozart, spesso eseguite nelle principali basiliche e cattedrali siciliane insieme all’Accademia Musicale Ars Antiqua e all’Associazione Musicale Arturo Toscanini.

Negli ultimi anni il coro ha intensificato la propria presenza artistica con concerti nella Cripta della Cattedrale di Palermo, le celebrazioni Tenebrae Factae Sunt in memoria di Benedetto XVI, la partecipazione alle edizioni 2023, 2024 e 2025 del Festival di Musica Barocca, il concerto per il 130° anniversario dell’Istituto dei Ciechi “Florio–Salamone” e un prestigioso workshop con Mons. Giuseppe Liberto, già direttore della Cappella Musicale Pontificia "Sistina".

Nel 2025 è stato inoltre invitato nella Città di Palestrina per il concerto nazionale dedicato al 500° anniversario del Princeps Musicae. Dal 2021, sotto la direzione del Maestro Giosuè D’Asta — che di questo ensemble ha rinnovato struttura, identità e visione — il coro vive una nuova stagione di crescita, maturità stilistica e riconoscimento nazionale.

Accanto al coro, l’Associazione Musicale Arturo Toscanini, attiva dal 1996, continua a essere un presidio culturale fondamentale per Palermo. Nata per diffondere la musica oltre gli ambienti accademici, portandola anche nelle periferie e tra il pubblico meno abituato alla musica colta, l’associazione ha sempre scelto un approccio umano, antiaccademico e profondamente educativo, organizzando concerti, festival, masterclass e progetti formativi.

In anni segnati dalla crisi delle iscrizioni nei conservatori e da un generale distacco del pubblico dal repertorio colto, la Toscanini ha mantenuto la propria missione: riportare la musica al centro della vita culturale, come esperienza di bellezza, condivisione e crescita. Oggi, sotto la presidenza del Maestro Giosuè D’Asta, questo progetto si consolida con rinnovata energia, visione e una rete di collaboratori qualificati.

PUER NATUS EST non è dunque un semplice concerto: è un atto culturale, una celebrazione della memoria musicale del Natale europeo, un invito a riscoprire il patrimonio sonoro che ha modellato la spiritualità del continente.

In una città ricca di storia come Palermo, una serata così non può che diventare un appuntamento da non perdere: un’occasione per lasciarsi attraversare dalla musica, dalla luce e dal Mistero che da secoli accende la notte del 25 dicembre.
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