"La Mandragola": la commedia di Niccolò Machiavelli in scena a Segesta
Non mancano espedienti e meccanismi che derivano dalla tradizione latina di Plauto e Terenzio e che, nel Cinquecento, erano ancora abbondantemente sfruttati. Il livello espressivo e la perfetta riuscita della rappresentazione dei tipi utilizzati, oltre alla ricchezza di dettagli e allusioni che li riguardano, tengono lontana l’opera dal rischio di essere una delle tante imitazioni di modelli risaputi, per quanto autorevoli.
Sotto il profilo comico, la commedia rappresenta la visione dei rapporti umani che con ben altra tensione l’autore aveva espresso ne "Il principe" e in altri trattati. La stessa scelta comica prevede il ricorso a un linguaggio prevalentemente basso, quotidiano, e un orientamento dell’attenzione su fatti e sentimenti ordinari.
La sproporzione fra la quantità di ingegno utilizzata nell’ordire la manovra e il valore relativo del suo fine, è per lo spettatore motivo di ulteriore comicità. Il ritmo incalzante e la presenza solo di episodi e personaggi assolutamente necessari, fanno sì che la commedia avvinca lo spettatore, non permettendogli di distrarsi annoiato.
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