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La Fondazione Mormino in mostra in Normandia

  • 10 luglio 2006

Al Musée de Normandie di Caen, capoluogo della Bassa Normandia, del cui passato normanno solo le due grandi abbazie ed i bastioni del Castello edificati da Guglielmo il Conquistatore nell’XI sec., sono sopravvissuti ai bombardamenti del D-day, è aperta, fino al 15 ottobre, (orario 9.30-18 tutti i giorni; biglietto intero 3 euro, ridotto 2 euro) "Les Normands en Sicile". La mostra documenta le diverse fasi della presenza Normanna nel Sud dell’Italia e in Sicilia dal medioevo all’età contemporanea, storia rivisitata da architetti e storici dell’arte a seguito della riscoperta del gotico di Eugène Viollet-le-Duc dalla prima metà dell’Ottocento.

Importante il contributo dato all’esposizione dal museo d’arte e archeologia "Ignazio Mormino" della Fondazione Banco di Sicilia (Villa Zito) che partecipa con il prestito di 14 sue celebri opere. La documentazione iconografica che presenta il Museo comprende un arco temporale di quattro secoli: dalla carta topografica di Palermo di Georg Hoefnagel, pubblicata nel 1581 a Colonia, a diverse acqueforti tratte dal Voyage pittoresque di Saint-Non e Denon – uno dei più importanti viaggi documentari effettuati nella seconda metà del Settecento nell’Italia meridionale e in Sicilia – i cui resoconti vengono stampati a Parigi tra il 1781 e il 1786.

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E ancora, litografie tratte da "L’Italie monumentale et artistique, vues et monuments" di Benoist, Bachelier e Jacottet (Parigi, 1845-1852), la litografia "Eglise de la Martorana a Palerme" di Leon Auguste Asselineau (Parigi, 1850), e per ultima, per quanto riguarda le opere grafiche, l’affascinante litografia di Sprinter, dal titolo "Palerme, vue prise au dessous du Palais Royal".
I dipinti sono Chiostro dei Benedettini Monreale di Salvatore Marchesi; Abside della Cattedrale di Cefalù, di Ettore De Maria Bergler; Chiostro di San Giovanni degli Eremiti di Giovanni Lombardo Calamia, nonché il quadro del pittore futurista Pippo Rizzo, corleonese, allievo di De Maria Bergler, dal titolo Arance, limoni e paladini (1958), ispirato all’opera dei pupi, che vede, nella cultura popolare, assimilate le gesta dei paladini cristiani e quelle dei cavalieri normanni. Ciò che offre a Rizzo lo spunto è il folclore tipico delle fiancate dei carretti e dei cartelloni dei cantastorie.

A latere di questa mostra, sempre al Musée de Normandie, quella di fotografie del nostro Melo Minnella, intitolata "Siciliens".
Da non perdere, dopo aver visitato le mostre e Caen, una sosta nella vicinissima Bayeux, città affascinante ed universalmente nota per il famoso arazzo custodito nel Musée de la Tapisserie, nel quale sono narrate le drammatiche scene dell’invasione normanna in Inghilterra. Questa striscia di lino grezzo lunga una settantina di metri e ricamata in lana, costituisce uno dei più importanti documenti sulla vita e la storia normanna nel suo momento più epico. Infine, una curiosità: nell’Arazzo di Bayeux è raffigurata persino la Cometa di Halley, che attraversò la nostra parte del sistema solare proprio in quel mitico 1066.

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